Dopo neppure otto giorni da che si era aperta alle richieste di verifica, Twitter ha deciso di sospendere momentaneamente la macchina burocratica che dovrebbe garantire le fatidiche “spunte blu” sul proprio profilo. Troppe persone si sono dimostrate interessate e la Big Tech fa fatica a tenere il passo, venendo fagocitata in una mole “imprevista” di lavoro.

Imprevista, ma non imprevedibile. L’autenticazione dei profili Twitter era stata originariamente sospesa nel 2017 e da allora sono molti coloro che avrebbero voluto impreziosire il proprio account con la magica svirgolettatura. Non solo, il social ha cambiato policy rispetto al passato, quindi molti più individui hanno ora diritto di avanzarne richiesta.

Le categorie prese attualmente in causa sono sei:

  • Governo e istituzioni
  • Aziende e marchi
  • Agenzie di stampa, testate e giornalisti
  • Intrattenimento
  • Sport e gaming
  • Attivista, organizzazioni e individui influenti

La Big Tech aveva già preventivato simili disservizi, anticipando sin da subito che non sarebbero state assicurate delle tempistiche specifiche per le varia approvazioni, ovvero che ogni singola domanda sarebbe stata analizzata in un range che spazia dal pochi giorni al settimane.

Stiamo gestendo le richieste di verifica. Dobbiamo dunque pigiare il pulsante di pausa nell’accettarne ulteriori nel mentre processiamo quelle che ci sono state inviate. Riapriremo presto le richieste!  (Promesso),

ha suggerito Twitter con un tweet, nella speranza di arginare il furore di tutti coloro che vorrebbero accedere alle spunte blu.

 

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