Dopo aver debuttato come rookie con i Chicago Bulls, nel 1985 Michael Jordan fece un tour sponsorizzato da Nike in Europa: si esibì in Francia, Inghilterra ed Italia con le maglie di alcune squadre nazionali. His Airness era già un mito, l’anno prima aveva vinto l’oro olimpico a Los Angeles con la nazionale americana e nel 1982 aveva trionfato con il North Carolina nella NCAA.
In Italia si esibì in una amichevole tra la Stefanel Trieste (che Giorgio Stefanel aveva da poco acquistato e che sarebbe diventata la squadra leggendaria per il basket italiano e non solo) e la Juve Caserta, entrambe sponsorizzate da Nike.
Avrebbe dovuto indossare prima la maglia della Stefanel e poi cambiarla nel secondo tempo, ma decise di non farlo e continuò tutta la partita con gli stessi colori della squadra di casa.
Quel giorno Jordan segnò trenta punti, dimostrando a tutti il suo talento, ma fece di più: saltando poco dopo la lunetta dei liberi si esibì in una schiacciata Tomahawk in faccia a Tato Lopez mandando in frantumi il vetro del tabellone, stupendo il pubblico e obbligando gli arbitri ad interrompere la partita per ripulire.
Howard White, VP di Jordan Brand, ricorda:
Fu davvero qualcosa di selvaggio. Ci spaventammo, non sapevamo dove fosse finito tutto quel vetro ridotto in frantumi. Non ricordo nessun altro momento in cui ho pensato ad MJ come un dio, ma quello è diventato qualcosa di grandioso. Ma per lui, come sempre, è stato solo un altro momento del gioco.
Nel 2015, trent’anni dopo quell’evento, MJ decise di celebrare quella partita rilasciando le prime AJ1 Retro “Shattered Backboard”, con i colori della Stefanel dell’epoca, arancio, bianco e nero. Quel modello, distribuito in poche copie per nemero, oggi vale più di mille euro. Jordan Brand ha poi rilasciato colori simili negli anni, con una versione “Reverse” e una “Satin”.
La colorazione originale delle “Shattered Backboard” torna in vendita quest’anno, il prossimo 26 agosto, nella versione AJ1 Low OG: