Mentre il mondo sta discutendo come fare una quadra dello “smart working” nell’ottica del ritorno alla normalità, Microsoft scatta in avanti e non solo propone un futuro lavorativo ibrido, ma progetta in anticipo delle soluzioni tecniche che dovrebbero appagare la sfera professionale dell’impiegato che opera in remoto.

Niente più chiamate Zoom con pantofolai selvaggi appoggiati a connessioni traballanti: stando alla visione della Big Tech il futuro dei meeting è altamente pettinato e interattivo, anche grazie a strumentazioni tecniche che possano garantire un’immersione completa e partecipativa.

Nuovi software di videochiamata dotati di chat di testo ben visibili a tutti, audio direzionale che simula il posizionamento degli utenti su schermo, microfoni impiantati direttamente nel controsoffitto, telecamere ad alta definizione piazzate a altezza occhi e che si orientano meccanicamente per concentrarsi in autonomia sull’utente che sta intervenendo. In più proiettori e megaschermi, megaschermi ovunque.

Microsoft propone un domani in cui lo smart working è integrato in maniera completa con la realtà dell’ufficio, un domani che avrà la necessità di molti strumenti dedicati che, c’è da scommettere, l’azienda non mancherà di produrre in prima persona.

Bisogna altresì ammettere che molte aziende hanno notato in questo anno e mezzo di quarantene che il telelavoro faccia risparmiare le casse delle rispettive ditte, realtà che non mancherà di stimolare profondamente l’adesione a un nuovo sistema di gestione degli uffici.

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