La società di partecipazione finanziaria e di investimento danese Kirkbi sta cercando nuove occasioni di investimento nel settore del riciclo, smaltimento o recupero delle plastiche: un’informazione apparentemente noiosa, fintanto che non si prende in considerazione che l’azienda sia nelle mani della famiglia resa finanziariamente potente dai LEGO, famiglia che di plastiche se ne intende.

Kirkbi, di cui LEGO è una sussidiaria, ha già comprato in passato delle quote significative di Quantafuel AS, ditta norvegese specializzata nel trasformare la plastica in energia e ora vuole alzare il tiro, pronta a riversare altri soldi in qualche progetto che si unisca al portfolio di investimenti noto come “Plastica Circolare“.

Questo focus d’attenzione sul riciclo delle plastiche ha in verità poco o nulla a che vedere con LEGO – la quale sta cercando delle alternative vegetali per i fatti suoi -, piuttosto è una vera e propria manovra speculativa atta a introdursi in contesti ambientalisti che portino profitti.

I dirigenti della società lo hanno d’altronde ammesso con un certo candore: avrebbero anche investito nell’energia solare, ma quel settore è preso di mira da molti concorrenti e i costi d’accesso sono decisamente meno interessanti.

Kirkbi è presieduta da Kjeld Kirk Kristiansen, nipote del fondatore di LEGO, nonché uno degli uomini più ricchi della Danimarca grazie al suo patrimonio stimato da Bloomberg per 7,3 miliardi di dollari. In azienda sono presenti anche i suoi tre figli, i quali posseggono ciascuno un patrimonio di circa 7,1 miliardi.

 

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