Il foie gras viene prodotto attraverso la gavage, una pratica di nutrimento forzato delle oche e delle anatre che ne ingrassa il fegato ben oltre alle naturali dimensioni. Una pratica da sempre controversa che alcuni diplomatici britannici definiscono “barbarica” e che il Governo inglese sta valutando di ostracizzare bloccando l’importazione della prelibata pietanza.
In effetti il gavage solleva non di rado delle perplessità anche in coloro che non si pongono problemi deontologici nel consumare carne, se non altro perché l’idea che i volatili si trovino obbligati a fagocitare mangime da un imbuto ficcato loro in gola risveglia innegabilmente qualche dubbio deontologico.
Marie-Pierre Pé, direttrice del Comité Interprofessionnel des Palmipèdes à Foie Gras (CIFOG), difende la specialità francese, suggerendo che le preoccupazioni partano da una percezione eccessivamente antropomorfica degli allevamenti e che le creature in questione non vengano mai veramente forzate a nutrirsi più di quanto possano biologicamente sopportare.
Pé chiede dunque che i politici britannici si informino adeguatamente prima di prendere una decisione, magari visitando direttamente i produttori coinvolti, quindi ventila anche che una simile manovra politica possa essere pilotata da interessi terzi.
È un tema ricorrente e una strategia congegnata dai gruppi animalisti. Creano immagini sensazionalistiche per influenzare l’economia. Dovremmo chiederci “stiamo venendo manipolati?”,
ha suggerito con una certa vena complottistica la direttrice.
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