Secondo il primo principio della termodinamica, l’energia non si crea e non si distrugge, si trasforma. Partendo da questo principio, dei ricercatori dell’Università di San Diego hanno sviluppato una “microgriglia indossabile” che trasforma una maglietta in un generatore con cui potenzialmente ricaricare il proprio smartphone.

Il circuito proposto può virtualmente essere serigrafato su un qualsiasi indumento ed è in grado di riciclare gli “scarti” energetici del corpo umano. Alcune celle a biocarburante si alimentano infatti attraverso la sudorazione, mentre dei generatori triboelettrici trasformano il movimento in sfregamento elettrostatico, il tutto viene quindi travasato in supercondensatori di accumulo energetico.

Stiamo applicando il concetto di microgrid per creare sistemi indossabili che sono alimentati in modo sostenibile, affidabile e indipendente. Proprio come una griglia cittadina integra una varietà di fonti di energia rinnovabili locali come il vento e il solare, una microgriglia indossabile integra dispositivi che raccolgono energia localmente da diverse parti del corpo, come il sudore e il movimento, contenendo allo stesso tempo l’accumulo di energia,

ha spiegato Lu Yin, docente di nanoingegneria.

30 minuti di esercizi consentono di alimentare senza problemi un orologio da polso LCD o, cosa potenzialmente più interessante, di sostenere un display elettrocromico che cambia colore in risposta a una tensione applicata. Non solo, l’alimentazione prosegue anche dopo che le attività fisiche sono concluse, se si è zuppi di sudore.

Il circuito è composto da interconnessioni d’argento rivestite e impermeabilizzate, quindi il tutto sopravvive tranquillamente a lavaggi e piegature. L’unica vero nemico di questa tecnologia sono i detergenti, a quanto pare.

 

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