Una nuova ricerca suggerisce che l’uomo di Neanderthal si sia estino a causa di una variazione nei poli magnetici della Terra preistorica.

Quella descritta dall’University of South Wales (UNSW), Sydney, è una scena degna da disaster movie: 42.000 anni fa, l’inversione dei poli avrebbe causato tempeste solari e cambiamenti climatici che sarebbero culminati nella distruzione dei nostri lontani cugini.

Questo genere di rimodulazione avrebbe infatti stravolto profondamente il campo magnetico terreste, causando un bombardamento di radiazioni da parte dei raggi solari.

Le radiazioni non filtrate provenienti dallo spazio hanno spezzato le particelle d’aria nell’atmosfera della Terra, separando gli elettroni ed emettendo luce – un processo noto come ionizzazione.

L’aria ionizzata ha “fritto” la fascia d’ozono, scatenando un cambiamento climatico che ha investito l’intero globo,

ha spiegato Chris Turney, professore presso la UNSW e co-autore dello studio.

La preoccupazione che un simile evento si ripresenti sono parte integranti dell’attuale cultura pop, basti vedere i film apocalittico-fantascientifici Tempesta Polare, The Core e, presumibilmente, The Road.

Gli autori, ben consci di questa fobia, hanno approfittato dell’occasione per gettare un po’ di benzina sul fuoco, giusto per tenere alta l’attenzione del pubblico sulla propria ricerca.

Se un evento simile dovesse capitare ai giorni d’oggi, le conseguenze sarebbero gigantesche per la società moderna. Le radiazioni cosmiche distruggerebbero i nostri sistemi elettrici, nonché il network di satelliti,

ha commentato Alan Cooper, co-autore del documento e genetista australiano.

Che gli scienziati abbiano uno spiccato gusto per il pop è evidente anche dal fatto che l’inversione dei poli e il cataclisma che avrebbe sterminato l’uomo di Neanderthal siano stati accorpati sotto l'”Adam Event”, fenomeno che prende il nome da Douglas Adams, autore di Guida galattica per autostoppisti.

 

 

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