Volkswagen sta pagando un caro prezzo per i ritardi nella filiera dei semiconduttori. Ritardi creati dal covid-19 e dalla guerra commerciale con l’Asia. Altre case automobilistiche come FCA e Toyota sono nella stessa, difficile, posizione.

Volkswagen ha dovuto mettere in pausa alcune linee di produzione, colpa di un grave ritardo nella consegna dei chip. La crisi dei semiconduttori —in parte dovuta alla guerra commerciale con la Cina, scrive Reuters— ha colpito duramente anche Ford, FCA, Toyota, Subaru e Nissan.

Ora Volkswagen sta valutando ogni strumento a sua disposizione per minimizzare i danni. «Non escludiamo azioni legali», ha detto un portavoce della compagnia.

Sia Bosch che Continental hanno maturato seri ritardi nella fornitura dei componenti, ma entrambe le aziende dipendono a loro volta pressoché interamente dai fornitori di Taiwan e di altre regioni asiatiche.

Secondo Reuters, la filiera asiatica avrebbe dato precedenza ad altri settori —come smartphone e computer—, mettendo in secondo piano le esigenze dell’automotive. Volkswagen avrebbe tentato di aggirare il problema aprendo una trattativa con diversi altri fornitori, ma il piano sarebbe stato rapidamente accantonato per paura di un importante aumento nei costi di produzione.

Ora la palla passa alla politica. Il ministro dell’economia tedesco, Peter Altmaier, ha avviato un dialogo con la sua controparte taiwanese con l’obiettivo di spingere il Governo locale a mitigare il problema dei ritardi nella filiera dei semiconduttori. Ritardi che rischiano di avere un costo importante per l’industria automobilistica tedesca, e non solo.