La birra Cruzcampo ha creato un deepfake della celebre cantante andalusa Lola Flores, deceduta ventisei anni fa, per farne la sua nuova testimonial…

 

La pubblicità ha appena esordito, ma in Spagna è già un fenomeno culturale che ha portato l’attenzione sul fenomeno del deepfake e della manipolazione dell’immagine dei defunti “riportati in vita” dal computer e dalle intelligenze artificiali.

Uno degli spunti di riflessione e dei messaggi dello spot riguarda la diversità di culture che compongono la società spagnola, a partire dall’accento.

Sapete perché non mi capivano in giro per il mondo? Per via del mio accento.

è la prima frase pronunciata dal deepfake della cantante, con un’aderenza impressionante al vero modello.

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La compagnia di bibite ha ricreato la voce, il volto e la gestualità della Flores utilizzando ore e ore di materiale audiovisivo, più di 5000 fotografie, e un lungo lavoro di postproduzione, secondo quanto riportato da El País.

Molto interessante il fatto che, oltre alla réclame, è stato pubblicato anche il making of, molto utile per comprendere il funzionamento di questo tipo di controversa tecnologia.

 

 

Il tutto è stato fatto con il consenso degli eredi di Lola Flores, i figli Rosario e Lolita, che hanno personalmente seguito il progetto, che non manda messaggi apparentemente contrari all’etica della cantante.

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Tuttavia, nell’opinione pubblica spagnola è subito partita la polemica sul fatto che, comunque, “resuscitare” una persona per farle dire qualcosa che non ha effettivamente mai detto è eticamente discutibile, soprattutto perché alla fine non è una pubblicità progresso ma lo spot di una birra.