I risultati di uno studio sul modo di esprimere la curiosità permettono di determinare nuovi approcci per l’insegnamento e per diffondere conoscenza.

La curiosità influisce su molte cose ed è legata anche al benessere emotivo, le persone più curiose tendono ad essere più soddisfatte della vita e meno ansiose: possiamo stimolare la curiosità e promuovere allo stesso tempo la contentezza. I risultati quindi permettono di affermare che non esistono persone curiose e persone che lo sono meno, ma dipende da come è possibile accedere alle informazioni che ci incuriosiscono.

Lo studio ha permesso di dividere gli individui in due tipologie di persone in base alla curiosità: il ficcanaso che esplora molte informazioni diverse e il cacciatore che resta su una pista più concentrata quando si tratta di guadagnare conoscenza.

Da una parte la necessità di colmare specifiche lacune di conoscenza sembrava guidare un comportamento in stile cacciatore, mentre il desiderio di cercare informazioni nuove di zecca era un indicatore di uno stile ficcanaso.

Questi risultati possono essere utili in molti modi, incluso nell’informare gli approcci all’insegnamento, in particolare nel modo in cui la conoscenza e le risorse possono essere presentate al meglio e come possono essere supportati diversi stili di risoluzione dei problemi.

 

Abbiamo bisogno di più dati per sapere come utilizzare queste informazioni in classe, ma spero che scoraggino l’idea che ci siano persone curiose e poco curiose

afferma lo psicologo David Lydon-Staley, dell’Università della Pennsylvania.

La curiosità è anche legata al benessere emotivo: le persone più curiose tendono ad essere più soddisfatte della vita e meno ansiose.

Assicurandoci che le informazioni siano disponibili in modi accessibili, possiamo stimolare la curiosità e promuovere la contentezza allo stesso tempo.

 

La ricerca è stata pubblicata su Nature Human Behaviour.