In occasione dei 20 anni dalla presentazione della prima Xbox, Bloomberg ha pubblicato una storia dove racconta la genesi della console Microsoft. E tra tutti gli aneddoti ne spicca uno decisamente interessante: il colosso di Redmond tentò (invano) di acquisire Nintendo. La risposta è stata una sonora risata.
Proprio così. Microsoft pensò di accaparrarsi alcuni importanti team di sviluppo per la sua futura console, e ebbe l’ardore di provare ad acquisire pure Nintendo.
Ma l’incontro fra Microsoft e Nintendo non andò proprio benissimo: i dirigenti Nintendo, alla proposta del colosso americano, si misero letteralmente a “ridere a crepapelle”, ricorda Kevin Bachus, direttore del progetto Xbox all’epoca.
Va però fatta una considerazione sul contesto storico: nel 2001 Nintendo era in grave ritardo rispetto a Sony per quanto riguarda l’hardware .Così Microsoft penso che avrebbe potuto occuparsi dello sviluppo hardware e lasciare che Nintendo si concentrasse sul software.
In realtà, nel gennaio 2000 avevamo Nintendo nei nostri uffici per elaborare i dettagli di una joint venture in cui fornivamo tutte le specifiche tecniche di Xbox – ha affermato il responsabile dello sviluppo aziendale Bob Mcbreen – Quindi l’idea era: ‘Ascolta, siete molto più bravi nelle parti del gioco con Mario e tutto il resto. Perché non ci lasciate occupare dell’hardware?’ Ma non ha funzionato.
Sebbene questa sia certamente la più notevole delle acquisizioni fallite di Microsoft, ci sono stati alcuni altri sviluppatori importanti che hanno detto no al colosso di Redmond: EA è stata la prima azienda contattata da Microsoft, la risposta è stato un semplice “no, grazie”. Microsoft ci ha provato pure con Square (ora noto come Square Enix) e lo sviluppatore di Mortal Kombat Midway.
Certo è che l’acquisizione con l’allora semisconosciuta Bungie di Halo ha fatto poi la storia della console verdecrociata.