Nel corso degli ultimi giorni, sarebbero emerse le reali dimensioni del megalodonte, lo squalo più grande di un tempo, vissuto indicativamentra tra i 23 e i 2.5 milioni di anni fa.

Secondo un recente studio di alcuni ricercatori pubblicato lo scorso 5 ottobre sulla rivista scientifica Historical Biology, le sue dimensioni sarebbero in parte dovute al comportamento da cannibali in grembo. L’idea è emersa da uno studio che ha analizzato dapprima la dimensione e la forma dei denti di squalo moderno (focalizzandosi in particolare sull’ordine dei Lamniformi), in modo tale da poter ricostruire le effettive dimensioni dello squalo estinto.

Kenshu Shimada e i suoi colleghi della DePaul University di Chicago, in particolare, analizzando i denti di megalodonte in comparazione con gli altri, avrebbero suggerito una dimensione totale del corpo del megalodonte pari ad almeno 14 metri di lunghezza, praticamente il doppio di qualsiasi altro squalo esistente.

Gli squali sono generalmente animali ovovipari: secondo alcune ricostruzioni dello studio, i megalodonti mangiavano in grembo i propri fratelli, in modo tale da diventare più grandi e fronteggiare così il mondo e i predatori che lo popolavano: questo meccanismo è definito dagli scienziati cannibalismo intrauterino.

Alcuni imputerebbero le ragguardevoli dimensioni dei megalodonti anche alla loro presunta omeotermia: non ci resta che attendere ulteriori studio a riguardo per gettare luce su questi misteriosi animali e ciò che li spinse a raggiungere queste ragguardevoli dimensioni.