È un successo il lancio del razzo europeo Vega, un lanciatore per carichi leggeri sviluppato dall’italiana Avio, partito nella notte dalla base di Kourou nella Guyana francese. 53 i satelliti rilasciati in orbita, tra questi anche alcuni italiani.

Dopo una serie di rinvii a causa delle condizioni meteo non ottimali, finalmente Vega è in orbita, dove ha portato con sé sette micro-satelliti e 46 satelliti CubeSat. Coinvolti ben 13 nazioni, tra le quali otto del Vecchio Contienente, Italia compresa.

Da segnalare che si tratta della prima volta che viene utilizzato il dispenser Ssms (Small (Spacecraft Mission Service), tecnologia che promette di dare una importante svolta ai servizi spaziali e quindi la space economy.

Nello specifico dei satelliti italiani, si tratta di dispositivi per l’Università Federico II di Napoli, l’Università di Roma Tre, l’Università di Bologna e l’Università di Tor Vergata e che permetteranno studi in campo medico in condizione di microgravità e studi genetici.

Il lancio di Vega è il secondo in seguito alla riapertura della base di Kourou dopo il lockdown causa Coronavirus. Il primo è stato il 17 agosto, quando è stato lanciato l’Ariane 5.

Questo lancio dimostra la capacità dell’Esa di utilizzare l’innovazione per abbassare i costi, diventare più flessibile, più agile, e per compiere passi verso la commercializzazione – ha osservato il direttore generale dell’Esa, Jan Wörner. – Porterà una serie di risultati positivi, dalla nuova ricerca ambientale alla dimostrazione di nuove tecnologie.