Lo scorso lunedì la Federal Aviation Administration americana ha concesso ad Amazon l’autorizzazione per iniziare le consegne via drone. È un primo passo importante, ma gli ostacoli sono ancora significativi.

Amazon è diventata la terza compagnia americana a ricevere l’autorizzazione per le consegne via drone, assieme ad Alphabet (Google) e UPS.

Nel 2013 Jeff Bezos aveva suggerito che entro cinque anni le consegne via drone sarebbero diventate la normalità. «Sarà possibile ricevere un pacco direttamente davanti alla porta di casa in meno di 60 minuti», aveva detto. A distanza di quasi 8 anni le consegne via drone sono ancora pura fantascienza.

[questa certificazione] prova che la F.A.A. ha fiducia nella capacità da parte di Amazon di creare una rete di droni autonomi sicura e funzionale che un giorno sarà in grado di effettuare consegne in tutto il mondo

ha detto David Carbon, Vicepresidente di Prime Air.

Nel 2019, durante una presentazion a Las Vegas, Amazon aveva rivelato per la prima volta un drone completamente elettrico in grado di trasportare fino a 2,2Kg.

Ad ogni modo, non sono tutti esattamente convinti che il futuro delle consegne sarà aereo. «Che senso ha affidarsi ai droni quando lo stesso lavoro può essere fatto, in meno tempo e con meno complicazioni, da un van?», si chiede ad esempio la giornalista del NY Times Shira Ovide.

Secondo la Ovide la fissazione di Amazon per i droni è più uno stunt pubblicitario che altro. «Amazon ha già fatto la sua rivoluzione, ma è molto più noiosa di quella dei droni». Cioè? Ha costruito da zero una rete di consegne via strada senza precedenti, costruendo centri di logistica a pochi km dalle case dai consumatori oltre che una flotta di veicoli in grado di competere con quella del servizio postale e degli altri corrieri.

Nel frattempo, ci si inizia ad accorgere che costruire una flotta di droni postini è molto più complicato di quello che si pensasse, specie nelle aree densamente popolate e in prossimità degli aeroporti. Appesantire il traffico aereo con una moltitudine di diversi oggetti e veicoli sperimentali, dai droni passando per i VTOL, rischia di non essere una buona idea, forse non è semplicemente praticabile. Lo sanno bene i due piloti che, nei cieli di Los Angeles, hanno rischiato di collidere con un uomo armato di jetpack spuntato dal nulla: