Un cortometraggio di Luca Guadagnino ed un film di Kyle Rankin chiudono il programma del Festival di Venezia 2020.
La Biennale di Venezia ha annunciato i due titoli che integrano e completano, fuori Concorso, il programma del Festival di Venezia 2020, in programma dal 2 al 12 settembre.
Si tratta del nuovo cortometraggio di Luca Guadagnino, Fiori, Fiori, Fiori! (della durata complessiva di dodici minuti), e di un nuovo film indipendente americano, Run Hide Fight scritto e diretto da Kyle Rankin, con Isabel May, Thomas Jane, Radha Mitchell, che completeranno il programma di Venezia 2020.
In Fiori, Fiori, Fiori! durante il lockdown per la pandemia del Covid, Luca Guadagnino, con una piccola troupe, scende in Sicilia da Milano armato soltanto di uno smartphone e di un tablet, per bussare alle porte degli amici d’infanzia e capire con loro come hanno vissuto questo momento eccezionale che ha unito il mondo intero.
Mentre in Run Hide Fight di Kyle Rankin viene raccontata la storia di Zoe (Isabel May), che sta per diplomarsi in un momento molto difficile della sua vita a seguito della morte della madre (Radha Mitchell). Per distrarsi esce a caccia col padre Todd (Thomas Jane), ex membro delle forze speciali. Un giorno, mentre Zoe è a scuola, quattro studenti assediano l’edificio e irrompono con un furgone all’interno del bar della scuola. Utilizzando le tecniche apprese dal padre, Zoe riesce a sfuggire agli attentatori.
Alberto Barbera, direttore della Mostra ha dichiarato:
Siamo grati a Luca Guadagnino che con Fiori, Fiori, Fiori! ci rende partecipi di una piccola, personale evasione compiuta durante il recente lockdown alla ricerca di volti, luoghi e affetti della gioventù trascorsa; e al produttore Dallas Sonnier (lo stesso di Brawl in Cell Block 99 e Dragged Across Concrete, presentati rispettivamente alla Mostra del Cinema nel 2017 e nel 2018), che torna con un nuovo, provocatorio dramma d’azione, Run Hide Fight di Kyle Rankin, ambientato in una scuola presa in ostaggio da quattro studenti intenzionati a commettere una strage. Due modelli di cinema irriducibilmente diversi, ma espressione di un’identica, trascinante energia creativa.