La tremenda esplosione di Beirut ha causato una voragine e danni per più di quattro chilometri quadrati. L’ESA e la Commissione Europea hanno elaborato una nuova immagine che mostra il danno dell’esplosione

Martedì pomeriggio (4 agosto 2020) c’è stata un’enorme esplosione nel porto di Beirut, la capitale del Libano, causata dalla detonazione di una grande quantità di nitrato di ammonio, composto che viene utilizzato come fertilizzante e per costruire bombe. L’esplosione è stata la più distruttiva di tutta la storia del Libano.

 

«è stata scioccante anche per una città che ha visto 15 anni di guerra civile, attentati suicidi, bombardamenti israeliani e omicidi politici»
ha scritto Associated Press.

 

Secondo il centro di ricerca tedesco di geoscienza GFZ, l’esplosione ha causato un terremoto di magnitudo 3.5 che si è sentito fino a Cipro, a circa duecento chilometri di distanza.

Dopo le innumerevoli immagini di devastazione nelle nuove immagini si scorge una ‘ferita’ rosso sangue che si estende per quattro chilometri quadrati: appare così l’area di Beirut danneggiata dall’esplosione, nelle immagini riprese dai radar del satellite Sentinel-1 del programma di osservazione della Terra Copernicus, gestito da Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Commissione europea.

 

I danni dell’esplosione a Beirut ripresi dal satellite Sentinel-1 (fonte: ESA, elaborazione di e-GEOS)

 

L’immagine, elaborata da Leonardo tramite e-GEOS (Telespazio/ Agenzia Spaziale Italiana), è stata ottenuta grazie all’approccio della multi-coerenza, in cui vengono analizzate quattro immagini satellitari acquisite in date diverse ed elaborate in modo congiunto. Rispetto ad altri metodi di analisi, in questo caso, la multi-coerenza visualizza in modo più chiaro i danni. L’impatto dell’esplosione ha infatti avuto ripercussioni non solo nell’area del porto, ma anche nelle zone limitrofe.