Elon Musk prima scrive un tweet sull’improbabile origine aliena delle piramidi egiziane e poi fa un passo indietro dopo essersi informato e aver ricevuto risposte anche da politici egiziani.

Non c’è tweet, o foto su instagram, che non faccia discutere, ma quando parliamo di Elon Musk è anche naturale che sia così. Stavolta però il multimiliardario, padrone di Tesla e SpaceX, ha dovuto fare un piccolo passo indietro.

Già finito in passato nella bufera per alcune sue controverse esternazioni diffuse su Internet, l’ultimo contestato tweet di Musk è stato pubblicato da lui venerdì scorso (31 luglio 2020) e recitava in questo modo:

 

Ovviamente gli alieni hanno costruito le piramidi

Vuoi la popolarità del padrone di SpaceX, vuoi anche l’argomento, da sempre dibattuto da storici e negazionisti, il tweet nel giro di pochi minuti è stato ricondiviso oltre ottanta mila volte e apprezzato da più di mezzo milione di follower.

 

 

Il clamore suscitato da un tweet di questo tipo, vicino più alle teorie complottiste che a quelle storiche/scientifiche, ha costretto il governo del Cairo a prendere ufficialmente posizione per smentire l’affermazione del magnate, ribadendo con forza l’origine umana delle imponenti costruzioni, attraverso le parole del ministro egiziano per la Cooperazione internazionale, Rania A. Al Meshat.

Un tweet di risposta a quello messo inizialmente in rete da Elon Musk, invita il magnate ufficialmente nel Paese arabo a verificare di persona che le piramidi non hanno nulla di extraterrestre. Nel dettaglio, il tweet diffuso dalla Al Meshat consiste nelle seguenti parole:

 

Seguo il suo lavoro con molta ammirazione. Invito lei e SpaceX a esaminare gli scritti che spiegano come sono state erette le piramidi e anche a visitare qui da noi le tombe dei costruttori delle stesse. Signor Musk, l’aspettiamo

 

 

Non solo il Ministro del Cairo, ha voluto prendere posizione su questa vicenda, contro le teorie pseudoscientifiche di Musk, ma anche la massima autorità archeologica della nazione musulmana: Zahi Hawass.

Lo studioso ha infatti ha voluto replicare all’affermazione dell’imprenditore realizzando un breve video in arabo, con cui ammonisce la tesi di Musk sull’origine aliena delle antiche costruzioni come una totale allucinazione e in cui rivendica ovviamente la propria esperienza personale:

 

Io stesso ho rinvenuto le tombe dei costruttori delle piramidi e queste ci raccontano che tali persone erano assolutamente egizie e non erano affatto degli schiavi

 

Sull’onda della reazione delle massime autorità egiziane, sia politiche che storiche, Musk, in una serie di post successivi, ha cercato progressivamente di ritrattare quella propria affermazione, ammorbidendo le parole prima, con un tweet d’elogio dei grandi personaggi della storia d’Egitto, di cui uno si legge

 

Ramsete II era un alieno

Per poi arrivare finalmente, alle scuse e all’ammissione della verità con un post che ammette l’origine umana delle maestose opere egiziane

 

La grande Piramide è stata la struttura più alta realizzata dagli uomini per 3800 anni. Tremila e ottocento anni.

 

In uno degli ultimi messaggi diffusi da Musk nel web, il patron di Space X condivide anche il link a un articolo della Bbc sull’immenso lavoro umano che ha portato all’erezione della Grande Piramide di Giza e sulla vita dei costruttori della faraonica opera.