Twitter rimuove dal suo social 7.000 account che diffondevano il complottismo dell’alt-right.
Nella notte, l’azienda di Jack Dorsey ha annunciato di aver bandito tutta una serie di profili che promulgavano sulla Rete le teorie cospirazioniste di QAnon, ovvero che seguivano la corrente di pensiero per cui un sedicente “deep state” sia all’opera per vittimizzare il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
In relazione al ruolo sempre più incisivo della disinformazione del web e in vista delle nuove elezioni americane, Twitter si è detta preoccupata dei danni che queste teorie riverberano nel mondo fattuale, quello offline.
https://twitter.com/TwitterSafety/status/1285726278868402177
Continuando la sua crociata contro fake news propagandistiche di estrema destra, il social ha deciso di tarare il suo algoritmo per nascondere le tematiche QAnon, nonché ha iniziato a censurare tutti i link che rimandano a siti esterni che ne diffondono il dogma.
I 7.000 account rimossi nelle scorse settimane si erano macchiati di pesanti vessazioni mirate a molestare i critici del trumpismo, ma in senso assoluto le nuove policy finiranno con il coinvolgere, in un modo o nell’altro, circa 150.000 utenti.
Un anonimo portavoce dell’azienda ha sottolineato come la recente mossa di Twitter contro questo genere di complottismo sia in linea con le vigenti regole anti-manipolazione della piattaforma, piuttosto è la specificità a essere inedita.
Designare QAnon come ospite non gradito è una nuova e severa applicazione delle norme del social, norme che ora identificano i cospirazionisti come un pericolo per la società e per la democrazia, di fatto riconoscendoli come cyberterroristi.
Recentemente, QAnon ha contribuito a rendere virale Plandemic, un documentario che ha promulgato sulla Rete tutta una serie di bugie legate a Covid-19. Tra le altre, il video ha sostenuto che i ceppi di coronavirus siano nascosti all’interno delle vaccinazioni influenzali e che indossare la mascherina serva solo “ad attivare i tuoi stessi virus”.
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