Anche in Francia si studia un sistema per impedire ai minori di accedere ai siti per adulti. La misura è prevista da un emendamento sulla Legge contro le violenze domestiche.
La misura è stata approvata lo scorso martedì dal Parlamento francese, che l’ha votata all’unanimità. Il legislatore francese si è impegnato a predisporre un sistema di verifica dell’età per i siti porno.
L’impegno per «proteggere i minori» dal porno era diventata una delle priorità politiche del Presidente Emmanuel Macron. A gennaio le Telco e le compagnie tech si erano impegnate, siglando una sorta di manifesto, a lavorare ad uno strumento per verificare l’età di chi accede ai siti dedicati agli adulti.
Poi a giugno l’emendamento alla Legge sulle violenze domestiche, e infine l’approvazione di questa settimana. Il ruolo di sorvegliare -e eventualmente sanzionare- i siti porno è stato affidato alla CSA, l’Authority per le telecomunicazioni francese.
I siti che non adempiono alla nuove legge, nei casi più gravi, verranno oscurati all’interno del territorio francese.
Saranno le singole piattaforme, scrive Politico, a determinare come rispettare l’obbligo di legge. Il legislatore si è limitato a suggerire di verificare l’età degli utenti usando i dati della carta di credito.
Alcuni membri del Senato, dove la legge dovrà ricevere (e verosimilmente riceverà) l’approvazione finale, hanno invece suggerito di usare FranceConnect, l’identità digitale che i francesi usano per accedere ai servizi dell’amministrazione pubblica.
Finora i tentativi di predisporre un sistema di questo tipo, in Europa e nel mondo, sono sempre falliti. Il primo Paese a provarci, salvo poi decidere di tornare sui suoi passi, è stato il Regno Unito.
In Italia un emendamento del Senatore Pilon ha chiesto l’introduzione dell’obbligo per i provider di oscurare i siti per adulti di default, lasciando poi ai consumatori l’onere di richiederne lo sblocco con un’apposita richiesta: