Questa settimana vi proponiamo la recensione di Rock’n’roll Robot, un intricato gioco di rompicapi tra robot e rimbalzi
Tra sfide cervellotiche e robot rotolanti questa settimana arriva la nostra recensione di Rock’n’roll Robot, edito in Italia da MS Edizioni. Questo boardgame ci porta in un complesso rompicapo dove con colpi di sponda e pianificazione accurata dovremo essere i più veloci a scoprire la via per l’obiettivo. Regolamento estremamente lineare e numero di giocatori “da 1 ad infinito” sono gli ingredienti sufficienti per creare un boardgame divertente?
Robottini rimbalzosi
In Rock’n’roll Robot i giocatori dovranno sfidarsi in una prova di velocità ed astuzia per cercare la via più breve da percorrere per raggiungere i diversi obiettivi che ci saranno proposti ogni turno.
Per costruire il tabellone di gioco vi basterà scegliere casualmente quattro tra le otto plance a disposizione e collegarle con la tessera centrale. Fate attenzione di utilizzare gli indicatori presenti su ogni plancia per controllare se avete assemblato correttamente il tabellone.
Lo scenario di questa battaglia di intelletti è una griglia con una serie di simboli di diverso colore e dei muri che vanno a limitare gli spostamenti dei robot. Una volta piazzati i quattro robot in caselle casuali del tabellone sarete pronti a partire.
Lo scopo del gioco è essere il giocatore che raccoglie il maggior numero di Gettoni Obiettivo. Per farlo dovrete trovare il percorso che nel minor numero di mosse porti il robot del colore corrispondente al gettone sul simbolo; la difficoltà sta nel fatto che la pianificazione del percorso avverrà interamente nella vostra testa e sarete in una gara contro il tempo con i vostri avversari.
Ogni turno si divide in quattro fasi:
- Fase Obiettivo: Viene rivelato un gettone obiettivo, con disegnato sopra uno dei simboli presenti sul tabellone. L’obiettivo di questo round sarà portare il robot del colore corrispondente sul simbolo indicato dal Gettone Obiettivo
- Fase Pianificazione: In questa fase i giocatori dovranno cercare il percorso con il minor numero di mosse per arrivare al simbolo indicato sul Gettone Obiettivo. Tuttavia, non potranno muovere fisicamente i robot sulla plancia ma solo nella loro mente. Le regole per muovere i robot sono semplici: si può muovere qualsiasi robot quante volte si vuole, ogni volta che si muove un robot conta come una mossa e quando viene mosso un robot quest’ultimo procede “senza freni” in quella direzione fino a quando non va a sbattere contro un muro od un altro robot.
- Fase Dichiarazione: Quando un giocatore è convinto di aver trovato la risposta al rompicapo, deve dichiarare ad alta voce il numero di mosse che intende fare. Da quel momento viene girata una clessidra e gli altri giocatori avranno circa un minuto per dare le loro risposte o verranno esclusi dal round.
- Fase Verifica: partendo dal giocatore che ha dichiarato il numero minore nella Fase Dichiarazione (o in caso di pareggio, da chi ha dato la risposta per primo), si verifica spostando i robot sul tabellone se effettivamente la risposta è valida. Se quel giocatore riesce a verificarlo, porta a casa il gettone obiettivo. Se ha sbagliato a fare i conti e non riesce a verificare la sua risposta, la palla passerà al giocatore che ha dichiarato il secondo numero minore e così via.
Si procede quindi al round successivo pescando un nuovo Gettone Obiettivo. La partita termina quando un giocatore riesce a raccogliere un certo numero di Gettoni Obiettivo, portandosi a casa la vittoria.
Keep on rolling
Mi sono approcciato a questo gioco in maniera un po’ scettica, vuoi perchè la tagline “Un gioco del maestro Alex Randolph per un numero infinito di giocatori” mi sembrava un po’ troppo altisonante, vuoi perchè l’idea che la maggior parte del gameplay si svolgesse nella mente dei giocatori non mi attirava, vuoi perchè i robot sulla scatola sono palesemente ispirati a BB8. Eddai, se dovete copiare perlomeno nascondetelo un po’, no?
Mi sono invece dovuto bacchettare sulle mani da solo. Innanzitutto perchè Rock’n’roll Robot è una riedizione di Ricochet Robot, uscito nel 1999 con la stessa grafica; altro che BB8, al tempo era a malapena uscita al cinema La Minaccia Fantasma.
Inoltre il gameplay si è rivelato molto più interessante del previsto. Ogni round diventa un nuovo rompicapo dove la capacità di ragionare sulla soluzione ottimale va a braccetto con la velocità. Ci sono round che necessitano soluzioni complesse ed intricate e round dove si tratta semplicemente di essere i più svelti a dichiarare una soluzione quasi palese e con le posizioni di partenza dei robot che variano ad ogni round bisogna essere sempre attenti a nuove scorciatoie inaspettate.
Mi riservo invece di avere qualche dubbio sul numero di giocatori “potenzialmente infinito”. Anche se nulla vi impedisce di giocarlo con una folla oceanica di persone, non me lo immagino come un’esperienza davvero appagante. Un gioco roll-and-write, ad esempio, permette in genere di avere un’esperienza di gioco fondamentalmente immutata se giocato in due giocatori piuttosto che in venti. Rock’n’roll Robot invece oltre i sei giocatori circa rischia di diventare una sfida a senso unico, dove chi riesce ad aggiudicarsi un paio di round ha la vittoria assicurata in tasca.
Tirando le somme di questa recensione di Rock’n’roll Robot la certezza è che si tratta di un ottimo prodotto per gli amanti dei rompicapo. Le posizioni di partenza sempre differenti, il tabellone di gioco che varia in base ai pezzi che utilizziamo per assemblarlo e la presenza di moduli opzionali (come i muri diagonali o il quinto robot) ci presentano con una longevità non indifferente dove ogni partita risulterà diversa dalle altre. Se vi piace scervellarvi con i vostri amici e volete un gioco che metta alla prova i vostri riflessi tanto quanto il ragionamento, Rock’n’roll Robot non può mancare sui vostri scaffali.
- Regole semplici, si spiegano in pochi minuti
- Alto grado di rigiocabilità
- Numero di giocatori potenzialmente infinito...
- ...ma la verità è che difficilmente ci giocherete in più di sei persone
- Materiali solidi ma molto anni '90