Una nuova ricerca stravolge l’idea che la celiachia si trasmetta solamente via genetica e punta il dito contro l’inquinamento.
Pubblicato ieri, lunedì 11 maggio, dalla NYU Grossman School of Medicine, lo studio pilota ha identificato una connessione tra morbo celiaco e alcuni agenti chimici inquinanti che possiamo trovare anche nei comuni pesticidi o nelle padelle antiaderenti.
Per giungere a questa conclusione, i ricercatori hanno analizzato i livelli di tossine nel sangue di 30 soggetti di età compresa tra i 3 e i 21 anni, tutti individui a cui la celiachia era appena stata diagnosticata dal NYU Langone Hassenfeld Children’s Hospital.
I dati ottenuti sono quindi stati comparati ai valori di 60 campioni sani prelevati dalla medesima fascia anagrafica. Risultati alla mano, il team di ricerca ha notato che coloro sottoposti ad alte dosi di inquinamento chimico hanno il doppio di possibilità di vedersi diagnosticata la celiachia.
«Il nostro studio stabilisce il primo collegamento misurabile tra esposizione ambientale a sostanze chimiche tossiche e morbo celiaco […] Questi risultati sollevano anche il dubbio che vi possano essere collegamenti potenziali tra questi agenti chimici e altre malattie intestinali autoimmuni»
ha fatto notare il ricercatore anziano e pediatra gastroenterologo Jeremiah Levine.
A essere incriminate sono il diclorodifenildicloroetilene (DDE), le sostanze perfluoroalchiliche (PFA) e gli eteri di difenile polibromurato (PBDE), elementi rispettivamente presenti nei pesticidi, nel teflon e in alcuni ritardanti ignifughi. Tutti sono interferenti endocrini, ovvero sostanze che alterano gli equilibri ormonali.
Essendo uno studio pilota è ancora presto per celebrare un risultato definitivo, è infatti necessario portare a termine ulteriori test così da capire se la presenza di agenti chimici nel sangue possa essere una concausa della malattia o se influisca solamente sulla manifestazione dei sintomi.
È comunque da notare come lo studio degli interferenti endocrini si sia intensificato, negli ultimi anni. Sono infatti sempre di più gli studiosi ad avere riscontrato un collegamento tra agenti inquinanti e lo sviluppo le malattie autoimmuni quali la celiachia o il diabete.
Per approfondire:
- Persistent organic pollutant exposure and celiac disease: A pilot study (sciencedirect.com)