Sono passati più di cento anni dall’affondamento del Titanic e le storie che aleggiano intorno a quei quattro giorni di navigazione ancora interessano studiosi ed esperti. Uno degli ultimi ritrovamenti più curiosi ci svela addirittura il menu dell’ultima cena a bordo della nave.

Era il 10 Aprile del 1912, quando da Southampton direzione New York, salpava una nave che avrebbe segnato un’epoca. Il viaggio inaugurale avrebbe dovuto portare in America migliaia di persone cariche di speranza e prospettive future, le cabine erano terminate da poco e si sentiva ancora l’odore di vernice fresca, nessuno aveva mai dormito tra lenzuola firmate White Star line:

il Titanic era chiamato “la nave dei sogni”.

Dopo quattro giorni di navigazione, nella notte tra il 14 e 15 aprile il Titanic impattò con un iceberg che lo fece affondare in poche ore: Dei circa 2.200 passeggeri, oltre 1.500 persero la vita in quella terribile tragedia marina.

Le storie che ruotano attorno agli unici quattro giorni di navigazione del transatlantico britannico sono divenute leggenda, sono stati scritti libri e saggi e più di vent’anni fa James Cameron realizzò uno dei colossal cinematografici più famosi di sempre.

 

 

 

 

Durante il viaggio inaugurale l’imbarcazione entrò in collisione con un iceberg e al largo di Terranova:persero la vita 1523 persone.

Sono passati più di cento anni dall’affondamento e le storie che aleggiano intorno a quei pochi giorni di navigazione ancora interessano studiosi ed esperti di settore.

Ciclicamente, grazie alle più moderne tecniche di ricerca, si sommano dettagli di quella notte che ha trasformato il transatlantico “inaffondabile” in una vera e propria leggenda.

Uno degli ultimi ritrovamenti ci svela addirittura il menu dell’ultima cena a bordo della nave.

Tre ore prima di entrare nella storia i passeggeri del Titanic si incontrarono sul ponte D per andare a cena. La maestosità delle stanze di prima classe, insieme all’ottimo cibo a bordo erano senza dubbio uno dei fiori all’occhiello della crociera e proprio il cibo era l’unico punto in comune che faceva felici tutti i passeggeri, sia quelli più altolocati che quelli di terza classe che grazie al catering, appena introdotto, potevano mangiare meglio che a casa.

 

 

 

L’ultima cena sul Titanic

Il menu dell’ultima cena del Titanic ci è arrivato grazie ad uno dei sopravvissuti, Irwin Flynn, viaggiatore di prima classe che dopo aver cenato si mise il menu all’interno del proprio cappotto, per riportare un ricordo da mostrare ai suoi amici e parenti.

Dopo poche ore Flynn si ritrovò in una delle scialuppe di salvataggio insieme ad altri due uomini, quattro bambini e trentatrè donne.

Ciò che rende immortale quel transatlantico è proprio la ricerca, mai spenta, dei tanti dettagli che ruotavano intorno ai passeggeri e non solo.

L’ultima cena, proposta dallo chef italiano Luigi Gatti, direttamente dal Ritz, era solo per pochissimi scelti: 170 coperti riservati a chi aveva pagato 4300 dollari il biglietto del viaggio.

Nel libro “The Last Night on the Titanic: Unsinkable Drinking, Dining” scritto dall’esperta di gastronomia Veronica Hinke è possibile leggere i dettagli di quel menu.

Ma anche l’Italia può vantare di esperti del settore come la scrittrice Patrizia Rossetti che anche lei ha dedicato un suo studio al cibo del Titanic narrando nel libro “La leggendaria cucina del Titanic” efficacemente tutti menù serviti a bordo.

Il biglietto di prima classe costava 4300 dollari.

“The Last Night on the Titanic: Unsinkable Drinking, Dining” by Veronica Hinke. Photo © theartssection.org

 

Lo chef era l’italiano Luigi Gatti. La cena di prima classe iniziava con un antipasto di ostriche.

Quindi seguendo il menu di Flynn e i vari racconti, sappiamo che l’ultima cena del 14 aprile 1912 si apriva in modo piuttosto scontato (ma non banale) con un antipasto a base di ostriche.

Subito dopo il famoso “consommè Olga”, un brodo di manzo a base di vino e verdure con aggiunta di coquilles Saint Jacques per concludere con il salmone con crema di cetrioli, succo di limone, uova e del burro fuso.

Dopo l’antipasto si passava ad un’ampia scelta di carne con il filetto coperto di fois gras e tartufo, pollo alla lionese cotto nell’aceto, agnello con salsa alla menta, roast-beef e petto d’anatra finendo con della carne di montone grigliata, patate fritte e per contorno buffet di verdure e gamberetti stufati.

Non potevano mancare ovviamente i dolci, una selezione molto importante di dessert tra cui le Peaches in Chartreuse jelly, èclairs al cioccolato e alla vaniglia e del semplice gelato, ma sempre artigianale fatto dai migliori cuochi a disposizione.

 

 

Una scena del film Titanic diretto da James Cameron

 

 

Ovviamente anche i passeggeri di seconda classe potevano gustare proposte interessanti come brodo di tapioca, merluzzo in salsa piccante e pollo e riso al curry.

Nella terza classe solitamente si serviva un menu a base di carne bovina, stufato, burro e frutta fresca ma la notte del 14 aprile i passeggeri consumarono una cena leggera a base di formaggio, roast-beef e biscotti.

Ma ovviamente il finale di quelle cene, sia di prima, sia di seconda e terza classe, è stato il medesimo per tutti i passeggeri…

Un allarme lanciato dal capitano del Titanic con le seguenti parole:

Richiesta di assistenza immediata. Stiamo affondando. Abbiamo colpito un iceberg

 

 

 

 

In questo articolo abbiamo parlato di questo libro:

 

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