Anche WhatsApp si unisce alla lotta alla disinformazione e alle fake news ai tempi del coronavirus integrando nell’app di messaggistica un bot che dice agli utenti se una notizia sul covid-19 è vera o falsa.

Il chatbot è stato lanciato lunedì dall’International Fact-Checking Network (IFCN) del Poynter Institute for Media Studies e dice agli utenti che ne faranno richiesta se una informazione relativa al coronavirus è vera o falsa. Per metterlo a punto, WhatsApp ha collaborato con oltre 80 organizzazioni di fact-checking nel mondo.

Da gennaio sono state sfatate ben 4.000 bufale sul covid-19 grazie al lavoro di agenti di fact-checking provenienti da 74 paesi diversi. Il database di Poynter comprende rumor falsi su vaccini inesistenti e cure miracolose, notizie che vorrebbero il coronavirus creato in laboratorio come arma biologica, disinformazione razzista sulla diffusione del virus e false affermazioni sulla correlazione tra covid-19 e 5G. Il database viene aggiornato ogni giorno.

E c’è anche la possibilità di diventare parte attiva tramite WhatsApp: il chatbot consente infatti di inviare nuove informazioni ai fact-checkers locali.

Come usare il bot? È sufficiente salvare il numero +1 (727) 2912606 come contatto (o cliccare su questo link) e inviare il messaggio “hi”. A questo punto sarà possibile interagire con il chatbot, anche se quest’ultimo è disponibile al momento solo in lingua inglese, ma sarà presto disponibile anche in spagnolo e hindi.

Una volta ricevuto il messaggio automatico dal bot, dopo aver inviato il messaggio “hi”, è necessario inviare un messaggio con “1” per ricevere indicazioni su come impostare le richieste. Il funzionamento è legato alle parole chiave, quindi, ad esempio, per chiedere informazioni su un possibile effetto benefico del limone, è sufficiente inviare una frase al bot del tipo: “does eating lemon cure coronavirus?”. Dopo qualche secondo riceverete la risposta.

Centinaia di milioni di utenti si affidano a WhatsApp per rimanere in contatto con i loro amici e familiari ogni giorno -, ha affermato Baybars Orsek, direttore dell’IFCN – Dato che in molti sfruttano ogni singola piattaforma per diffondere falsità, per fuorviare gli altri in tempi così difficili, il lavoro dei fact-checker è più importante che mai.