Il primo maggio di ogni anno viene celebrata la Festa del Lavoro, o dei lavoratori, non solo in Italia ma anche in molte altre parti del mondo. La scelta di questa data, come spesso accade con le ricorrenze, è legata a un evento storico ormai datato più di un secolo fa.

La festa dei lavoratori affonda le sue radici in un periodo di significative e frequenti manifestazioni per i diritti degli operai delle fabbriche durante la Rivoluzione industriale negli Stati Uniti d’America, guidate dall’Associazione dell’Ordine dei Cavalieri del Lavoro americani, i Knights of Labor.

Fu proprio negli Stati Uniti, nel 1866, a Chicago, approvata la prima legge delle otto ore lavorative giornaliere, legge che entrò in vigore soltanto l’anno dopo, il 1º maggio 1867, giorno nel quale fu organizzata un’importante manifestazione, con almeno diecimila partecipanti.

Gli Stati Uniti approvarono nel 1866 la prima legge delle otto ore lavorative

La notizia giunse anche in Europa, dove nei primi giorni di settembre del 1864 era nata a Londra l’Associazione Internazionale dei Lavoratori, un gruppo molto vicino ai primi movimenti socialisti e marxisti dell’epoca. Le otto ore lavorative furono una conquista epocale ma ebbero, ovviamente una successiva espansione lenta e graduale in tutto il territorio statunitense.

Le otto ore lavorative furono una conquista ma non tutti si adegueranno a quella rivoluzionaria legge

Nel 1882, nella città di New York, fu organizzata un’importante protesta il 5 settembre, mentre due anni dopo, nel 1884, in un’analoga manifestazione americana, gli stessi Knights of Labor approvarono una risoluzione affinché l’evento di protesta avesse una ricorrenza annuale, senza però proporre ancora una data ufficialenell’Illinois.

Il 1º maggio 1886, in occasione del 19º anniversario dell’entrata in vigore della legge dell’Illinois sulle otto ore lavorative, fu deciso il giorno di scadenza limite per estendere tale legge in tutto il territorio americano, pena l’astensione dal lavoro, con uno sciopero generale a oltranza.

Il 1 Maggio 1886 ci fu una grande manifestazione negli USA per protestare contro il mancato rispetto della legge sulle otto ore

Lo proteste di Haymarket

 

Lo sciopero andò avanti per moltissimi giorni e anche a Chicago gli operai manifestavano per il mancato rispetto della legge sul tetto delle otto ore lavorative al giorno.

Durante le manifestazioni la polizia sparò sulla folla, uccidendo due manifestanti.

In seguito a quell’evento seguirono altre proteste che furono a loro volta represse con la forza dalla polizia.

Le proteste culminarono nella manifestazione di Haymarket, la piazza del mercato delle macchine agricole, durante la quale morirono altre persone – sia manifestanti che agenti – a causa di un attentato esplosivo. Nessuno ha mai saputo né il numero delle vittime né chi sia stato a lanciare la bomba. Fu il primo attentato alla dinamite nella storia degli Stati Uniti.

Nel 1887, l’allora presidente degli Stati Uniti d’America, Grover Cleveland, ritenne che il giorno 1º maggio avrebbe potuto costituire un’opportunità per commemorare i sanguinosi episodi di Chicago ma, temendo che la commemorazione potesse rafforzare il nascente socialismo, spostò l’oggetto della festività sull’antica Organizzazione dei Cavalieri del Lavoro.

 

 

In Italia

La Festa del lavoro ricorre dal 1891 ma fu soppressa dal ventennio fascista per poi essere ripristinata nel 1945. Il primo maggio del 1947 duemila persone, soprattutto contadini, manifestarono contro il latifondismo a Portella della Ginestra, in provincia di Palermo.

 

Una manifestazione negli anni cinquanta in Italia

 

Un attacco armato deciso dalla mafia, con la complicità di chi era interessato a reprimere i tentativi di rivolta dei contadini, portò alla morte di undici persone e al ferimento di altre ventisette.