Le teorie cospirative suggeriscono che la Rete 5G sia legata intimamente con la pandemia di coronavirus e i complottisti britannici decidono di difendersi dando fuoco ai ripetitori.

Nello scorso weekend, ignoti hanno appiccato incendi a Birmingham, Liverpool, Melling e Aigburth. Il motivo di un tale gesto sarebbe da ricercare nella convinzione, assolutamente infondata, che a causare la pandemia di Covid-19 siano state le onde radio generate dalle antenne del network 5G.

Come spesso capita, queste teorie si sono radicate sui social media. Su Facebook e Nextdoor, gruppi con migliaia di iscritti incitano al compiere atti piromani, promuovendo l’idea falsata che la nuova tecnologia sia nociva per l’uomo. Poco importa che i suoi livelli di radiazioni elettromagnetiche siano ben al di sotto dei limiti suggeriti dalla comunità internazionale.

I due pensieri dominanti sul web sostengono che le onde radio del 5G indeboliscano il sistema sanitario o, in alternativa, che aiutino il coronavirus a coordinarsi nel selezionare le proprie vittime. Quest’ultima, insolita, ipotesi si ricollega a una controversa ricerca pubblicata nel 2011 dalle università di Boston e di Perugia, la quale teorizzava i batteri potessero essere in grado di comunicare tra di loro usando segnali elettromagnetici.

 

ripetitore cellulare

 

Ovviamente, i complottisti non danno peso alla distinzione tra batteri o virus, men che meno si curano di giustificare come abbia fatto Covid-19 ad abbattersi così violentemente anche su quelle nazioni che sono del tutto prive delle infrastrutture 5G. L’Iran e il Giappone, per esempio.

A scanso di equivoci, è opportuno ricordare che le autorità sono concordi nell’affermare che il virus si trasmetta da persona a persona, via le goccioline di saliva che emettiamo nello starnutire e nell’esalare. In ogni caso non esistono prove fattuali che colleghino il 5G al virus, ma neppure che suggeriscano questa nuova tecnologia sia più pericolosa dei sistemi già consolidati.

In barba ai cospiratori, il 5G non sta contribuendo alla diffusione di Covid-19, ma il Covid-19 potrebbe determinare l’ampliamento della Rete 5G. La quarantena ha infatti evidenziato i limiti dei network europei e statunitensi, un vero e proprio stimolo per quelle aziende ansiose di potenziare la copertura del servizio.

 

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