Ecco come SARS-Cov-2 è uscito da Wuhan: una mappa interattiva pubblicata dal New York Times che permette di visualizzare i dati di spostamento delle persone.

Un meraviglioso lavoro pubblicato dal New York Times permette di ripercorrere la storia della diffusione del nuovo Coronavirus SARS-Cov-2 osservando lo spostamento delle persone.

 

 

L’articolo del New York Times è un’esperienza interattiva di “scrollingtelling”

Dallo storytelling allo “scrollingtelling”, non si tratta solo di leggere un articolo ma di tuffarsi in una piccola esperienza multimediale dove immagini, animazione, storia e scienza sono perfettamente fuse in un risultato di data journalism davvero di alta qualità.

I dati dei movimenti della popolazione con cui è stata costruita l’animazione si basano su informazioni fornite dalle compagnie telefoniche e sono tutti dettagliatamente riportati in fondo al lavoro.

 

 

Un’altra grande mole di informazioni tutte raccolte da fonti ufficiali – e anch’esse riportate sempre in calce all’articolo – sono a corollario di questa storia raccontata con i numeri e con un’esperienza interattiva-grafica davvero interessante.

In questi giorni dove è caldo più che mai il dibattito su quale siano le misure più efficaci per rallentare la diffusione di questa pandemia, gli autori dell’analisi mostrano perché anche le più rigide restrizioni per fermare l’avanzata del virus non siano state sufficienti.

Ecco il link per accedere all’articolo ➜ How the Virus Got Out

 

Per capire di più della modalità di diffusione del contagio sono anche in corso casi studio italiani, uno di questo è quello di Vo’ Euganeo, dove sono stati fatti tamponi su tutti gli abitanti.

I risultati, non ancora pubblicati su riviste scientifiche ma che ci aspettiamo prossimamente, hanno evidenziato come la stragrande maggioranza delle persone infettate siano asintomatiche. Questo importante dato aiuterebbe a spiegare le percentuali sfalsate e maggiori di mortalità che attualmente sembrano caratterizzare l’epidemia in Italia.

Il dott. Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di medicina molecolare, professore di epidemiologia e virologia dell’Azienda Ospedaliera dell’Università di Padova spiega questa situazione in un’intervista pubblicata qui.

 

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