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[quote]La Bloodhound SSC è un’ “autovettura” per il solo motivo di dover giustificare il record di velocità sulla terra, ovvero con le ruote al suolo, mentre per il Governo Britannico e i migliori centri di ricerca aerospaziale del Regno Unito, si tratta di una sfida assoluta. Una lotta al tachimetro senza badare troppo a costi, consumi e categorie.

Non si tratta soltanto di battere il record della rivale Thrust SSC, che nel 1997 raggiunse una velocità di 763 miglia, circa 1.228 km/h, quanto piuttosto di superare la barriera psicologica delle 1.000 miglia orarie al suolo, una soglia che per questioni di resistenza aerodinamica attualmente non possono toccare neppure gli aerei da caccia a volo radente. Quindi Bloodhound SSC nasce come prova di forza ingegneristica, e uno sguardo alla impressionate scheda tecnica lo conferma.

Bloodhound è lunga 12,8 metri e pesante 6.422 kg con carburante a bordo. La ricerca sui materiali va ben oltre le abitudini aeronautiche, tanto che il telaio è realizzato in un mix di alluminio, carbonio e kevlar ,mentre le ruote da 900 mm di diametro sono state ricavate da blocchi di fusione in acciaio, dovendo resistere ad oltre 10.000 giri/minuto.
Verrebbe da pensarlo, ma il progetto Bloodhound SSC non è affatto un gioco per miliardari annoiati. L’approvazione arriva direttamente dal Consiglio di Ricerca in Ingegneria e Scienze Fisiche del Regno Unito, e tutta l’iniziativa è patrocinata dal Ministero della Difesa britannico che, non a caso ha contribuito mettendo a disposizione una turbina EJ200 della Lockheed Martin: tanto per capirci, la stessa che equipaggia il caccia Eurofighter Typhoon. Parlare di una auto a reazione però è riduttivo.

La Bloodhound ha in realtà un sistema a tre motori, con un 12 cilindri a V da 800 Cv utilizzato per la spinta di avvio, mentre la vera corsa inizia con l’accensione della turbina EJ200 e di un propulsore a razzo alimentato a combustibile gassoso, pompato in pressione proprio dal V12 che fa anche volano iniettore. Il risultato è quello di una potenza complessiva di 135 mila cavalli, equivalenti a circa 180 vetture di Formula 1.

Incredibilmente, il problema maggiore non sarà l’accelerazione, da 0 a 1.050 miglia orarie in 40 secondi, quanto piuttosto la frenata: una serie di paracadute permetteranno si scendere sotto le 800 miglia, sfruttando successivamente degli aerofreni ad alettone mobile per tentare di raggiungere la soglia critica delle 400 miglia. Le conferme, comunque arriveranno presto. Le prove del veicolo sono previste per il 2011 nel lago secco di Pan Hakskkeen, in Sud Africa: inizialmente la Bloodhound cercherà di superare le 800 miglia orarie, per poi spiccare il volo oltre le 1000 miglia orarie nel 2012.[/quote]

La Bloodhound SSC utilizzerà inoltre tre Intel Atom per controllare la propulsione.

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Della rivale da record, la Thrust SSC, si è parlato in questo articolo di Drugo.
Fonte
Bloodhound SSC Official Website