Facebook rischia una multa colossale da 529 miliardi di dollari in Australia. Sarebbe la sanzione più grande mai ricevuta dal social per lo scandalo Cambridge Analytica.

Facebook nel Regno Unito era già stato sanzionato per 500.000 sterline, mentre negli Stati Uniti la FTC aveva imposto il pagamento di una multa di 5 miliardi di dollari, la più alta mai data dall’authority ad un’azienda tech.

Nonostante si trattasse di una cifra record per gli USA, in molti avevano sottolineato come non fosse semplicemente abbastanza. Non per un colosso come Facebook che aveva chiuso il trimestre precedente alla sanzione con ricavi per 15 miliardi. Non l’anno fiscale. Il trimestre.

Nilay Patel su The Verge aveva commentato così:

Cinque miliardi, ovviamente, sembrano tanti. È la sanzione più grande nella storia della FTC. Il punto è che tutto quello che si scontra con l’ordine di grandezza di Facebook si dimostra semplicemente troppo insignificante

Ora però Facebook potrebbe scontrarsi contro lo scoglio delle leggi australiane, sempre più severe e stringenti con il Big Tech.

Il Privacy Act prevede una sanzione fino ad un massimo di 1.700.000 di dollari australiani per singola violazione. Singola violazione. Stando a Tech Crunch, l’authority a tutela della privacy degli australiani contesta a Facebook almeno 311,074 violazioni, tante quanto sono i profili Facebook di individui australiani contenuti nei file cache di Cambridge Analytica.

Non esiste un limite massimo —che comunque potrebbe venire imposto dal buon senso dei giudici—, così virtualmente la sanzione potrebbe raggiungere la cifra astronomica di 529 miliardi di dollari.

Nel frattempo, un utente anonimo di Twitter ha pubblicato 100.000 nuovi file interni di Cambridge Analytica, mostrando come lo scandalo delle elezioni USA del 2016 sia soltanto la punta dell’iceberg di un’attività incosciente diffusa su scala internazionale.