Inaugurato nel 2017, il termovalorizzatore Copenhill di Copenhagen produce energia elettrica per 60.000 famiglie e offre attività sportive di vario genere.

Ogni ora il termovalorizzatore Copenhill brucia circa 70 tonnellate di rifiuti, per un totale annuo di 400.000 tonnellate di rifiuti solidi. Tutti questi rifiuti provengono dai 700.000 cittadini della città (e dalle relative imprese). L’obiettivo, come tutti i termovalorizzatori, è quello di produrre energia: Copenhill arriva a farlo per 60.000 famiglie, mentre riesce a gestire il riscaldamento di 120.000 nuclei familiari.

 

 

Al costo di 610 milioni di euro, questo colosso che si staglia sul versante est di Copenhagen è divenuto nel corso del tempo più di un’ingegnosa macchina brucia rifiuti e produci energia. Trovano alloggio infatti su questo termovalorizzatore percorsi da trekking, zone adibite all’esercizio fisico (con attrezzistica aperta al pubblico) e un piccolo comprensorio sciistico formato da tre piste diverse (azzurra, rossa e nera), per un totale di 400 metri e 10mila metri quadrati.

 

 

La pista sintetica di Copenhill è stata costruita da Neveplast, azienda leader delle piste artificiali per sport e divertimento, che ha prodotto un manto sintetico erboso in cinque colorazioni diverse di verde, atte a rendere sempre di più Amager Bakke una “collina verde” di Copenhagen (da qui il nome Copenhill).

Il comprensorio sciistico di Copenhill non è composto solo da queste tre piste: sono infatti presenti servizi di noleggio sci, quattro skilift, dei punti di ristoro e una scuola di sci, offrendo quindi il “pacchetto completo” per chi volesse avvicinarsi a questa disciplina senza aver bisogno di un manto di neve fresca.

 

 

Questo colosso, che prima di avere tale funzione si occupava semplicemente di incenerire rifiuti, diverrà nel 2020 una centrale a biomasse: in questo modo, bruciando scarti agricoli e rifiuti urbani, produrrà energia tramite vapore (generato dalla combustione).