Arrivano le prime test unit del Samsung Galaxy Fold alla stampa americana e dopo un solo giorno è già disastro: gli schermi si rompono nel punto di piegatura. Parliamo di uno o due giorni di uso, non settimane, non mesi. Una follia vera.

È brutto dire “te l’avevo detto”, ma in questo caso è abbastanza inevitabile.

È bello cavalcare una feature che comunica “innovazione” fino a quando il prodotto è solo un prototipo, ma quando poi diventa reale e ancora non sei pronto al vero uso quotidiano il rischio di un disastro è fortissimo.

Ce l’ho con gli smartphone pieghevoli da quando sono stati introdotti durante lo scorso anno, per diversi motivi. Non c’è ancora una o più killer feature che ne giustifichino l’esistenza (e il costo) ed era anche abbastanza chiaro che gli schermi non erano ancora pronti ad un vero uso quotidiano.

Purtroppo non sbagliavo.

 

 

Un po’ di rassegna stampa delle ultime ore su questo problema:

 

La prima risposta ufficiale di Samsung parla di “qualche telefono” e punta anche il dito su alcuni recensori che avrebbero rimosso lo strato protettivo applicato allo schermo proprio per evitare queste rotture. Insomma per ora Samsung gioca in difesa, ma che succederà quando spedirà i telefoni alle migliaia di persone che lo hanno preordinato?

A limited number of early Galaxy Fold samples were provided to media for review. We have received a few reports regarding the main display on the samples provided. We will thoroughly inspect these units in person to determine the cause of the matter.

Separately, a few reviewers reported having removed the top layer of the display causing damage to the screen. The main display on the Galaxy Fold features a top protective layer, which is part of the display structure designed to protect the screen from unintended scratches. Removing the protective layer or adding adhesives to the main display may cause damage. We will ensure this information is clearly delivered to our customers.

La prima risposta ufficiale di Samsung, via

 

 

Non è solo un disastro di marketing per Samsung, ma un disastro per lo sviluppo di tutti gli schermi pieghevoli nel prossimo futuro.

Il problema ora non è tanto il disastro di marketing che arriverà sulla testa di Samsung (e di Huawei e di tutti gli altri che rilasceranno per davvero questi device sul mercato, sempre che ne arrivino altri a questo punto) ma il fatto che ci ricorderemo nei prossimi anni di questa tecnologia come “non funzionante”, aspetto che ne rallenterà o addirittura bloccherà completamente lo sviluppo.

Voglio dire che per la fretta di mettere sul mercato un prodotto evidentemente non finito e non pronto Samsung e gli altri hanno rishiato di uccidere la possibilità di vedere per davvero uno smartphone pieghevole funzionante e che non si rompe.

Nei prossimi giorni non si parlerà d’altro e al grande pubblico rimarrà in testa sta roba: se lo schermo si può piegare, col tempo si romperà, quindi meglio evitare di comprare un device del genere.

La fretta di cavalcare una nuova tecnologia l’ha uccisa o comunque ne ha ritardato lo sviluppo. È davvero un gran peccato, perché la possibilità di piegare uno schermo apre in teoria tantissime possibilità che vanno oltre all’utilizzo in uno smartphone e lo sviluppo di questa tecnologia è importante per tutta l’industria, non solo per quello specifico uso che abbiamo cominciato a vedere sul mercato.

Vedremo cosa succederà nei prossimi giorni: Samsung ritirerà il Galaxy Fold e annullerà i preordini? Ritarderà le consegne cercando di risolvere il problema in qualche modo?

E soprattutto: come è stato possibile promuovere e mettere in vendita un prodotto del genere, così importante per l’immagine dell’azienda, senza che venisse prima testato adeguatamente o, peggio, ignorando completamente il problema della rottura dello schermo dopo solo poche ore di utilizzo?

Che ne pensate? Parliamone nei commenti qui sotto.