Il buco nell’ozono è stato un grande tema negli anni ’90, con l’inizio del fenomeno negli anni 80 e la sua massima espansione nel 2000. Andato progressivamente migliorando, sembra oggi che lo strato di ozono sia nuovamente minacciato.

Sembra che una nuova fonte di emissioni di clorofluorocarburi (CFC) sia la responsabile del recente assottigliamento e stando a indagini del New York Times si tratterebbe di fabbriche a Xingfu, una città industriale cinese della provincia dello Shandong.

 

Il “buco” è in realtà un forte assottigliamento in alcune zone. In figura si vede il grande assottigliamento della zona Antartica intorno agli anni 2000.

 

Alcune analisi negli ultimi anni hanno mostrato una diminuzione del CFC-11 (triclorofluorometano) molto minore rispetto alle aspettative. Ulteriori indagini hanno mostrato che dal 2014 al 2016 le emissioni di CFC-11 sono aumentate di più di 14mila tonnellate all’anno.

Queste sostanze sono state bandite dal protocollo di Montreal del 1987, ma in Cina è stato violato l’accordo per sfruttare un modo economico di produzione di isolanti per frigoriferi ed edifici.

Erik Solheim, direttore del programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, fa sapere però che è necessario indagare ulteriormente, perché l’entità dell’aumento di emissioni fa pensare che le fabbriche cinesi individuate non possano essere le uniche responsabili.