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Una delle curiosità/cavolate che mi è sempre piaciuto riferire a chi non ne fosse già a conoscenza è l’origine della penna a sfera, biro. Il cui nome comune viene direttamente dal nome del suo inventore László József Bíró. Ma facciamo un po’ di storia di questo fantastico oggetto di uso comune.

I primi progetti della penna a sfera sembrano essere stati creati da Leonardo da Vinci. Allora si trattava di un semplice tubo d’ottone che si restringeva alla fine con delle scanalature che permettevano il passaggio dell’inchiostro alla sfera che chiudeva il tubicino d’ottone.

La penna a sfera vera e propria venne ideata dal giornalista ungherese László József Bíró nel 1938. Secondo la tradizione sembra che l’idea gli venne vedendo una palla che rotolava in una pozzanghera e lasciava poi una striscia bagnata sull’asfalto.

La prima penna a sfera venne messa in vendita il 29 ottobre 1945 in un grande magazzino a New York al prezzo di 12,50$.

Sembra che il primo a chiamare comunemente la penna a sfera biro sia stato Italo Calvino, dal nome del suo inventore.

Nel tempo la penna a sfera subì evoluzioni ed adattamenti rispetto allo sviluppo tecnologico ed alle regioni di utilizzo.
Mentre in Cina ed in molti paesi asiatici vengono preferite le punte da 0,38 a 0,7 mm di diametro, che meglio si adattano alla scrittura a ideogrammi, nei paesi occidentali, al contrario, è di gran lunga più utilizzata la misura da 1 mm.

Recentemente grazie allo sviluppo di nuovi inchiostri alcuni produttori hanno introdotto misure di sfera maggiorate fino a 1,6 mm che costituisce attualmente il limite massimo reperibile in commercio. I motivi che impediscono per il momento l’utilizzo di sfere di maggiore diametro sono principalmente due:
il rischio di fuoriuscita accidentale di inchiostro dalla punta
la difficoltà che la punta avrebbe nello scrivere immediatamente dopo l’appoggio sul foglio (proprietà tecnicamente detta starting).

E’ curioso che anche la penna a sfera più famosa o di più largo uso comune, ossia la penna Bic prenda il nome dal cognome del suo creatore vale a dire Marcel Bich.

Funzionamento:

La punta della penna a sfera è realizzata normalmente in ottone, in alpacca o in acciaio inossidabile. All’interno della punta vi è una cavità che contiene un inchiostro viscoso che viene distribuito sulla carta grazie al rotolamento di una piccola sfera metallica (del diametro compreso tra 0.38 e 1.6 millimetri) posta all’estremità della punta.
L’inchiostro si secca quasi immediatamente al contatto della carta, che deve essere preferibilmente porosa.