Sono forti, indipendenti e pronte a tutto pur di difendere i propri figli. Sono le mamme del cinema e con o senza superpoteri sanno affrontare le odissee peggiori. Sandra, protagonista del nuovo Monolith diretto da Ivan Silvestrini, è una di loro. Ma quali sono le dieci super mamme del cinema?
Le grandi protagoniste della nostra vita sono le mamme. Testarde e caparbie, ordinarie e straordinarie, folli e coraggiose, in lotta contro lo Stato o contro qualsiasi calamità universale, le mamme sono un punto di riferimento nella vita di tutti.
Sono pronte a farci sorridere, a consolarci, sono pronte a urlarci contro e a combattere per noi al tempo stesso. Pronte ad esserci, fino alla fine, accada quel che accada, non curanti delle conseguenze e pronte al sacrificio pur di avere la certezza del nostro benessere.
Da supereroine a eroine, la figura della mamma, coi suoi pregi e difetti, è stata fonte di grande ispirazione nella storia del cinema e non solo.
Madri coraggio della letteratura e donne che hanno ispirato i grandi uomini e le grandi donne di ieri e di oggi. Donne che hanno versato le loro migliori lacrime, gocce di sudore e anni migliori, pur di vedere i propri figli sorridere, sentendosi orgogliose per ogni piccolo grande successo.
Che fatica… ma quanto ci siamo divertiti!
Citando la Anna Michelucci (Micaela Ramazzoti/ Stefania Sandrelli) de La Prima Cosa Bella di Paolo Virzì del 2010, il lavoro della mamma è davvero un impegno a tempo pieno, che si va a sommare con tutti gli altri impegni della vita di tutti i giorni, gli ostacoli e le difficoltà, ma per una mamma non c’è davvero cosa più bella di quella fatica rivolta per i propri figli.
Il cinema ci ha offerto una vasta gamma di ruoli dalle sfumature differenti, dalle mamme più spietate a quelle più eroiche, da quelle straordinarie e da quelle inarrestabili, passando per quelle che ha dovuto affrontare i sacrifici più ardui a quelle più sinistre.
Ed è proprio come il caso di Sandra, la giovane mamma interpretata da Katrina Bowden, protagonista di Monolith, il nuovo film di Ivan Silvestrini nato da un’idea di Roberto Recchioni. La pellicola nasce dall’omonimo fumetto, presentato allo scorso Lucca Comics & Games 2016 scritto da Roberto Recchioni e Mauro Uzzeo e disegnato da LRNZ.
La pellicola diretta da Ivan Silvestrini sul soggetto di Recchioni e sceneggiata da Ivan Silvestrini, Stefano Sardo, Elena Bucaccio, Mauro Uzzeo, è stata presentata per la prima volta lo scorso 5 Novembre al Trieste S+F festival e uscirà nelle nostre sale il 12 Agosto.
Rispetto al fumetto, il film segue una strada leggermente diversa, ma il fulcro della storia resta sempre Sandra, una mamma che si sente perennemente inadeguata e che dovrà fare di tutto per salvare suo figlio David.
Sandra, infatti, è in viaggio verso la casa dei suoceri assieme al figlio piccolo, mentre il marito, famoso produttore, è a Los Angeles bloccato dal lavoro.
Per affrontare il lungo viaggio in macchina, a Sandra viene data una Monolith, un particolare SUV ipertecnologico, concepito per garantire la massima sicurezza e comfort a chi vi viaggia al suo interno. La macchina è dotata non solo di una tecnologia super avanzata, ma anche di un’intelligenza artificiale molto evoluta. Ma sulla strada verso la meta, Sandra resta bloccata nel deserto… lei fuori e suo figlio intrappolato dentro la macchina!
La Monolith nera, simile al monolito di 2001: Oddisea nello Spazio, diventa un luogo inespugnabile, una fortezza pericolosissima, rappresentando in tutto e per tutto i veri limiti di Sandra, la sua inadeguatezza come madre, moglie e donna. Ma sarà anche l’ostacolo da superare, il grande traguardo da raggiungere, chiedendo a Sandra un enorme sforzo psico-fisico, disposta a tutto pur di riscattarsi e salvare suo figlio.
La storia di Sandra nelle sue diverse sfumature è stata più volte affrontata nel cinema.
Ci sono tante mamme che hanno lasciato il segno nella cinematografia mondiale, sapendo sempre distinguersi, nel bene o nel male.
Andiamo a vedere quali sono le dieci mamme che più hanno lasciato il segno nella storia del cinema!
Mamma Jumbo
Dumbo, 1941
Nata e cresciuta nel circo, Mamma Jumbo è una delle prime mamme della storia Disney. Uno dei primi personaggi dei classici Disney capace di raccontare la realtà molto meglio di qualsiasi altro film live-action, affrontando le difficoltà del diventare madre e anche la forza che serve per essere madre.
Sicuramente parliamo di uno dei film più commoventi della Disney (e tanti saluti alla mamma di Bambi), dove questa grande mamma fa di tutto pur di non far pesare al suo piccolo nascituro tanto aspettato le sue orecchie grandi e lunghe. Una mamma che non permetterà a niente e a nessuno di far prendere in giro o far del male al suo piccolo elefantino.
Roma Garofalo (Anna Magnani)
Mamma Roma, 1962
Dai cartoni della Disney al tardo Neo-Realismo di Pier Paolo Pasolini, con uno dei ruoli più incredibilmente interpretati dalla bellissima Anna Magnani.
Mamma Roma è la storia di una donna perduta, ma anche di una donna che sa riemergere dalle sue ceneri, pronta ad abbandonare la sua vita da prostituta pur di garantire un futuro migliore a suo figlio Ettore, ignaro della professione della madre. La Magnani ha reso grande il ruolo della madre nella cinematografia italiana, rappresentando con Roma una madre in difficoltà disposta a tutto, capace di portare avanti due vite, tutto pur di vedere anche solo per un attimo suo figlio sorridere.
Peg (Dianne West)
Edward Mani di Forbice, 1990
Probabilmente una delle mamme più dolci che il cinema americano ci abbia mai regalato. E questo grazie al genio del macabro Tim Burton, concentrando in Peg il poco di buono, ingenuo e innocente che c’è ancora all’interno della società.
La svampita e illusa Peg, interpretata da Dianne West, è la prima a vedere in Edward un ragazzo come tanti altri. Esattamente come Mamma Jumbo capace di rendere la diversità normalità, integrando il triste e sfortunato Edward in un mondo pastelloso, sebbene troppo finto e ipocrita per un’anima pura come la sua.
Fino alla fine, nonostante le piccole incomprensioni lungo la strada, Peg sa essere per Edward la mamma e il papà mai avuti, dandogli l’opportunità di vivere, anche solo per poco tempo, le gioie, i dolori, l’emozioni, la vita di un ragazzo come tanti altri.
Morticia Addams (Anjelica Houston)
La Famiglia Addams, 1991
Come non cedere la misterioso fascino seducente di Morticia Addams, la meravigliosa e sinistra mamma de La Famiglia Adams? Anjelica Houston nel film di Barry Sonnenfeld è riuscita a dare una luce nuova a questa controversa mamma, dall’aspetto di una femme fatale d’altri tempi e dalla dolcezza e apprensione unica verso i suoi due inquietanti pargoletti, Mercoledì e Pugsley Addams.
Se Morticia era capace di mandare in estasi Gomez, di certo il pubblico non era immune al suo macabro fascino da vampiro, ma al tempo stesso, tra un mossa più lasciva e una parola in francese, Morticia sapeva essere una perfetta mamma e una matrona rispettabile (nonché invidiabile).
Sarah Connor (Linda Hamilton)
Terminator 2, 1991
E adesso passiamo a tutt’altro genere di mamma. Una mamma guerriera, nel vero senso della parola. Pronta a gettarsi nel fuoco, a combattere letali cyborg, scappare da una parte all’altra e maneggiare armi meglio di un militare, pur di proteggere suo figlio John e garantire, con lui, la salvezza dell’intero pianeta.
Ovviamente parliamo di Sarah Connor, conosciuta in veste adolescenziali nel primo Terminator dell’84, e ritrovata più in forma che mai sette anni dopo, interpretata da Linda Hamilton che ha saputo fare un immenso lavoro di evoluzione del personaggio, passando da una ragazzina qualunque e una donna guerriera, pronta a tutto pur di sopravvivere. Il vero Terminator in questo film, più che il caro Schwarzy, è proprio la Hamilton.
Manuela (Cecilia Roth)
Tutto Su Mia Madre, 1999
La sofferenza della perdita di un figlio, dopo aver sacrificato parte della propria vita pur di vederlo crescere sano, forte e tranquillo, ci viene raccontato in modo struggente e meraviglioso dalla bravissima Cecilia Roth in Tutto Su Mia Madre, pluripremiato film capolavoro del regista spagnolo Pedro Almodóvar.
Dopo la morte di suo figlio Esteban, il giorno dei suoi diciott’anni, sentendosi colpevole più che mai, soprattutto per non essere stata capace di raccontargli tutta la storia su suo padre, Manuela torna a Barcelona. Tra passato e presente, Manuela affronterà un cammino di redenzione, incontrando vecchi fantasmi e nuovi inizi, metabolizzando, lentamente, il dolore e le perdita, ma dando anche a se stessa, e ai suoi vecchi amori, la possibilità di partire da zero. Una donna sola e coraggiosa, una madre che ha pagato con il dolore altro dolore, ma che per suo figlio non hai mai smesso di lottare.
Erin Brockovich (Julia Roberts)
Erin Brockovich, 2000
Erin Brockovich è ed è stato uno dei ruoli topici per la carriera di Julia Roberts, nonché uno dei ruoli femminili più intensi del nostro cinema, facendole aggiudicare il suo primo, nonché terza candidatura, Oscar come Miglior Attrice Protagonista.
Eri è una giovane donna, madre di tre bambini piccoli, lavoratrice precaria e donna abbandonata ripetutamente dai suoi amori. Una donna che, nonostante gli scacchi della vita, non si è mai data per vinta, e che combatte le sue battaglie, in primis per i suoi figli, sempre a testa alta, senza perdere la propria dignità di madre e donna. Un film di una sincerità disarmante, ispirato a una storia vera che sa far affrontare allo spettatore il tortuoso percorso di questa moderna “mutter courage” senza retorica o stereotipi.
Beatrix Kiddo (Uma Thurman)
Kill Bill, 2003/2004
In questa lista, nella categoria mamme guerriere e sanguinarie, non può certo mancare l’eroina moderna di Quentin Tarantino, la tormentata Beatrix Kiddo, donna disposta veramente a tutto, lasciando dietro di se una scia indefinita di sangue, pur di riavere tra le proprie braccia sua figlia. Guidata da una feroce vendetta, dopo aver creduto morta sua figlia, Beatrix ha un solo obiettivo nella sua vita: trovare Bill, ucciderlo e riprendersi sua figlia.
Non le importa del dolore, non le importa del sangue che dovrà versare e di quello che dovrà perdere, non le importa di andare incontro alla morte, Beatrix è disposta davvero alle torture più indicibili pur di aver nuovamente sua figlia con sé! Una madre come poche, una donna rara e straordinaria! La mamma perfetta concepibile unicamente da un regista come Quentin Tarantino.
Elastigirl (Holly Huntert)
Gli Incredibili, 2004
In dirittura d’arrivo parliamo di una super mamma in tutti i sensi, sia nel privato che nel professionale. Ovviamente si parla di Elastigirl, la mamma de Gli Incredibile, capace di salvare il mondo e, al tempo stesso, prendersi cura delle sue tre, super, piccole pesti.
Questa pellicola Disney Pixar è sicuramente diventata tra i film più amati, portando i personaggi a immediata gloria. Inoltre, la cara Elastigirl – doppiata in Italia da Laura Morante mentre in lingua originale da Holly Huntert – è divenuta un verso proprio simbolo della mamma moderna, la vera super-mamma dei nostri giorni, perennemente divisa tra impegni improvvisi, lavoro e figli.
Sheryl (Toni Collette)
Little Miss Sunshine, 2006
Toni Collette è un’incredibile attrice versatile che più volte ha interpretato il ruolo della madre, da Il Sesto Senso ad About Boy, passando per il meno conosciuto (ma non meno straordinario) Mental, eppure è difficile dimenticarla nei palmi della stramba e sempre indaffarata Sheryl di Little Miss Sunshine.
Una mamma e una moglie che deve reggere il peso dei piccoli drammi di tutti sulle proprie spalle, ma senza mai perdere il sorriso. Una donna ironica e simpatica, una mamma che non si arrende mai, sostenendo la sua famiglia dall’inizia alla fine, come la dolce e spensierata Olive, disposta a tutto pur di vincere un concorso di bellezza per bambine. Sheryl è davvero una mamma cinematografica come poche, la mamma che tutti, almeno una volta, vorremmo avere!
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Ultima menzione ad honorem, sebbene fuori classifica e non proprio definibile una “super mamma”, spetta a Mamma Fratelli de I Goonies, film cult del 1984 di Richard Donner. Una donna rude, fredda e violenta (che addirittura in Italia venne doppiata da un uomo, Vittorio Stagni), ma che sapeva farsi adorare dai figli Jake e Francis, un po’ meno probabilmente dal dolce Sloth.
Nonostante il ruolo grezzo, Anna Ramsey ha dato un’incredibile prova attoriale con questo ruolo. Non una mamma da prendere come esempio, ma sicuramente un capo di famiglia che nei suoi difetti (e inesistenti pregi), ha fatto sapersi amare dai suoi “figli”, diventando un personaggio di culto del cinema anni ’80.