Arriva finalmente Ni-Oh, il nuovo attesissimo action-RPG del Team Ninja in esclusiva per PlayStation 4. Ecco la nostra recensione.

Ni-Oh è l’ultima fatica del Team Ninja, una delle firme più apprezzate dell’industria che ci ha regalato titoli del calibro di Ninja Gaiden e svariati capitoli del picchiaduro Dead Or Alive. In pochi forse ricorderanno che questo titolo venne annunciato nel lontano 2004, e come già accaduto per molte produzioni uscite alla fine dello scorso anno, tra un rinvio e l’altro si è giunti ad uno sviluppo più sostenuto solo con l’arrivo della nuova generazione di console.

Ni-Oh, che letteralmente si traduce come “il re benevolo“, è finito nel dimenticatoio per molto tempo, ma è tornato alle luci della ribalta mostrandosi nella sua nuova veste che in termini di gameplay – lo si è detto più volte – ricalca la formula ben consolidata dei soulslike, ovvero di quei titoli che si ispirano alla serie Dark Souls di From Software.

Sebbene funzionale ad attrarre l’attenzione di un’utenza considerevole, alla luce della nostra esperienza col titolo appare quantomai riduttivo classificarlo come soulslike, che sembra quasi voler dire “copia ben riuscita della formula Dark Souls”. Per cui chiudiamo fin d’ora il paragone e analizziamo Ni-Oh per quello che è, ovvero un riuscitissimo action-RPG con una sua identità estremamente affascinante in termini di gameplay..

 

 

 

 

Superato un breve prologo ambientato nella Torre di Londra, la storia di Ni-Oh ci porta nel Giappone del periodo Sengoku (Era Azuchi-Momoyama), ovvero tra fine 1500 e inizio 1600 e ci mette nei panni di William Adams, un ex soldato inglese cui è stata donata la facoltà di interagire con gli esseri sovrannaturali che popolano queste terre.

Il nostro avversario è Edward Kelley, un malintenzionato alchimista che mira ad ottenere le pietre magiche Amrita, il cui potere è stato utilizzato segretamente come arma risolutiva del recente conflitto tra Inghilterra e Spagna e mediante il quale Kelley mira ad influenzare le sorti del tumulto che consumava il Giappone a inizio ‘600. La storia mescola elementi di pura fantasia ad eventi realmente accaduti, creando un’atmosfera suggestiva che permea ogni singolo passo che compiremo nel corso della nostra avventura.

In quegli anni il Giappone viveva un’era di forti fermenti politici e di conflitti interni, che si sarebbero placati soltanto con l’unificazione dell’impero sotto la guida dello Shogun Tokugawa. Ni-Oh offre al giocatore molti richiami alle tradizioni e alla mitologia di un Giappone lontano nel tempo, restando però avvolto in un aura di misticismo e di terrore che ci porterà a dover affrontare Yokai e spietati mercenari ma anche temibili demoni in boss fight davvero impegnative.

La trama di Ni-Oh, pur presentando una narrazione esplicita, non brilla dal punto di vista “cinematografico”.

Potreste intuire già dalle premesse qui sopra quale possa essere l’iter che la narrazione seguirà, senza riservare chissà quale colpo di scena. Lo stesso William non risulta mai un protagonista fortemente carismatico, ma questo non è necessariamente un punto debole del titolo. Semplicemente l’obiettivo del Team Ninja era forse quello di creare una trama di contesto senza troppi vincoli alle singole esperienze di gioco che si possono configurare a seconda del ritmo con cui ciascun giocatore affronta il proprio percorso.

 

 

Senza ombra di dubbio il gameplay è il vero punto di forza di Ni-Oh.

Seguendo una struttura narrativa lineare e ben diluita tra missioni principali e secondarie, la trama del gioco non verrà certo annoverata negli annali delle narrazioni più emozionanti degli ultimi tempi ma offre nel suo insieme un’atmosfera e delle situazioni davvero affascinanti e coerenti col contesto di gioco. Senza ombra di dubbio però, il gameplay è il vero punti di forza di Ni-Oh.

La classica struttura da action-RPG in terza persona è arricchita da un combat system che non deluderà anche i giocatori più esigenti. Le fasi di combattimento sono infatti estremamente tecniche e il minimo errore potrà risultare letale anche contro il nemico più debole. Principalmente il giocatore dovrà imparare a dosare saggiamente i propri colpi per non ridurre a zero la barra del Ki (stamina). Se questa dovesse esaurirsi infatti, William si fermerà letteralmente a riprendere fiato per qualche secondo in cui non potremo muoverci né attaccare, parare o schivare gli attacchi dei nemici.

Superato lo scoglio iniziale però, Ni-Oh offre una buona curva d’apprendimento grazie ad una buona varietà di armi e dei loro utilizzi. William avrà la possibilità di usare sia spade a una o due mani, che lance, asce e martelli (oltre ad armi a distanza quali archi e fucili) che configurano ovviamente diversi stili di combattimento, moveset e si declinano in una ulteriore versatilità a seconda che si combatta con la guardia bassa, media o alta.

Con la guardia bassa gli attacchi saranno più veloci ma meno potenti, con quella media saranno bilanciati e con quella alta notevolmente potenti ma consumeranno anche una gran quantità di Ki.

Nel corso di ogni combattimento si potranno alternare rapidamente le tre stance con una semplice azione configurata dal tasto R1, inoltre William potrà equipaggiare in ogni momento due armi da mischia e due armi a distanza, anch’esse facilmente intercambiabili anche durante i combattimenti.

Una delle cose che abbiamo apprezzato maggiormente del combat system di Ni-Oh è proprio la capacità di indurre il giocatore a sperimentare varie armi.

Una delle cose che abbiamo apprezzato maggiormente del combat system di Ni-Oh è proprio la capacità di indurre il giocatore a sperimentare varie armi, a cambiare il suo stile in base a quale sia la strategia migliore da utilizzare con ogni singolo nemico.

Così combattere con un manipolo di mercenari non richiederà lo stesso approccio che si usa per gli Yokai, come nelle boss fight bisognerà camaleonticamente adattarsi agli attacchi del nemico che non saranno mai uguali dall’inizio alla fine dello scontro. Raggiunto infatti un certo gap nella sua barra della vita, il boss di turno cambierà pattern di movimento e attacchi.

 

 

Ni-Oh offre un livello di sfida molto alto, ma non artificioso. Con un po’ di pratica chiunque si potrà destreggiare nel suo raffinato sistema di gioco ottenendo un forte senso di appagamento come sempre più di rado capita ormai. La progressione per livelli di William è scandita da un classico elenco abilità a cui si può accedere dai Santuari (che funzionano da checkpoint e da hub di gestione, un po’ come i falò di Dark Souls).

Qui si potranno investire i nostri soldi e punti Amrita e alla progressione per statistiche, avremo anche uno skill system che permette di apprendere, sfruttando i punti Samurai tramite apposite pergamene, nuove combo per ogni tipologia di arma, perk passivi e abilità speciali che possono risultare determinanti per la buona riuscita dei nostri scontri. Sempre nel santuario potrete offrire in dono il loot in eccesso che sicuramente accumulerete, convertendoli in Amrita; il crafting per oggetti, armi e armature c’è ma risulta nel complesso abbastanza marginale al fine dell’azione di gioco che tende a imporre una certa dinamicità nell’equipaggiamento.

Una delle caratteristiche più originali di Ni-Oh è invece la presenza degli Spiriti Guardiani, entità mistiche benevole che donano a William diversi bonus statistici e poteri speciali tra cui la possibilità di attivare la modalità Arma Vivente (una sorta di rage mode attivabile premendo insieme i tasti △ e ◯ quando l’apposita barra sarà piena che ci permetterà di eseguire combo speciali con danni maggiorati ed essere invincibili fino all’esaurimento della suddetta barra).

 

 

 

 

Parliamo infine del comparto tecnico di Ni-Oh, per certi aspetti vittima della lunga gestazione che il titolo ha subito, per altri brillantemente studiato. Al netto di una colonna sonora di altissimo livello che tra musiche e sonorità riesce pienamente a trasportare il giocatore nell’atmosfera orientale di cui il titolo è permeato, il dettaglio grafico generale non è altrettanto curato e le location risultano mediamente spoglie.

Ni-Oh però sfrutta sapientemente l’hardware di casa Sony proponendo diverse configurazioni.

Ni-Oh però sfrutta sapientemente l’hardware di casa Sony proponendo diverse configurazioni a seconda che si giochi su PlayStation 4 o PlayStation 4 Pro, e ancora su un pannello in FullHD o in 4K con HDR, alternando la possibilità di avere una più alta risoluzione a discapito del frame-rate e viceversa. Ma guardiamo un po’ più nel dettaglio le diverse configurazioni.

 

PlayStation 4

  • Modalità film: dettaglio grafico in alta risoluzione a 30fps fissi;
  • Modalità azione: dettaglio grafico ridotto a 60fps fissi;
  • Modalità film con frame-rate variabile: come la prima senza il lock a 30fps;

 

PlayStation 4 Pro

  • Modalità film (schermo HD): risoluzione stabile in 1920×1080 con anti-aliasing di alta qualità a 30fps fissi;
  • Modalità azione (schermo HD): risoluzione stabile in 1920×1080 a 60fps fissi;
  • Modalità film (schermo 4K): risoluzione stabile in 3840×2160 a 30fps fissi;
  • Modalità azione (schermo 4K): risoluzione stabile in 1920×1080 a 60fps fissi;

 

Disponendo di un pannello 4K HDR abbiamo potuto sperimentare tutte le opzioni che vi abbiamo riportato qui sopra e, sebbene sia notevole la risoluzione realmente a 4K per la modalità film su PlayStation 4 Pro, la scelta migliore risulta sempre essere la Modalità Azione che privilegia un framerate più fluido e reattivo, soprattutto in un titolo come Ni-Oh, con combattimenti frenetici in cui il minimo errore può significare la sconfitta.

 

 

 

 

Ni-Oh ci ha convinto pienamente riuscendo anche a superare le aspettative di molti.

Tirando le somme, dunque, possiamo dire che Ni-Oh ci ha convinto pienamente riuscendo anche a superare le aspettative di molti. Quello che si configurava un po’ come il soulslike in salsa L’ultimo Samurai, si è rivelato invece un titolo pieno di carisma e personalità con un comparto narrativo abbastanza valido affiancato da un gameplay di altissimo livello.

Il titolo offre anche un comparto online (al momento disponibile solo per la co-op ma che da poco dopo il lancio supporterà anche una modalità competitiva PvP) che potrà arricchire ulteriormente l’esperienza di gioco e appagarvi per svariate ore.

Un must per tutti coloro che cercano un ottimo livello di sfida e un’atmosfera piena di misticismo, ma anche di mitologia giapponese e interessanti cenni storici.

 

79
Ni-Oh
Recensione di Francesco Ventrella