Ken Watanabe, uno di quei pochi attori asiatici che ce l’hanno fatta e sono conosciuti anche in occidente, è appena stato operato per un tumore allo stomaco. Ma ha già lottato contro un altra grave malattia, 20 anni fa ha avuto la leucemia.
L’attore ha spiegato su sul account twitter che il tumore è stato diagnosticato ad uno stadio iniziale grazie a una visita di check up. L’addetto alle relazioni stampa ha confermato la malattia, ed ha rassicurato tutti dicendo che l’attore tornerà a Broadway in The King And I appena starà meglio.
Watanabe stesso in un tweet in giapponese ha scritto:
Odio farvi preoccupare, ma siate pazienti.
La sua presenza è stata programmata già dal 1 Marzo al 17 Aprile nel musical Rodgers and Hammerstein. Watanabe si è detto molto grato a sua moglie, Kaho Minami, per avergli raccomandato di fare un controllo; e anche a sua figlia per avergli consigliato il dottore.
Ken è apparso in molti film famosi come: Batman Begins, L’ultimo Samurai e Inception, ha recitato nel reboot di Godzilla e Lettere da Iwo Jima, ed ha prestato la sua voce per Transformers: Age of Extinction.
Ha ottenuto una nomination per l’Academy Award nel film con Tom Cruise L’ultimo Samurai. Il re ed io è stato nominato miglior musical negli ultimi Tony Awards ed è stato nominato anche per un Grammy come miglior album di musical teatrale.
Prima del suo arrivo ad Hollywood, Watanabe ha recitato in una vasta gamma di film, incluso The sea and Poison del 1986 che si incentrava sul serio problema degli esperimenti biologici che i giapponesi conducevano sui prigionieri americani. Il film ha vinto un premio al festival di Berlino.
Nel suo curriculum ci sono anche film più leggeri come Tampopo, un simpatico e colorato film su un ristorante di spaghetti, film su samurai e show televisivi. In un intervista con The Associated Press nel 2013 ha dichiarato che lo spostamento nel mercato cinematografico americano lo aveva rinnovato, e gli aveva tolto quelle paure che lo avevano inseguito da quando aveva intrapreso la carriera.
Watanabe ha dichiarato inoltre:
Gli attori sono sempre spaventati dall’idea di diventare nel tempo come la zuppa stracotta. Quello che è rischioso è che senza accorgersene si diventa pesanti e noiosi. Andare all’estero è stato come prendere una nuova pentola dove ricucinare tutto di nuovo. Ero un esordiente, un nuovo me stesso. E loro mi chiedevano: chi sei tu?
Non possiamo che fargli i migliori auguri di guarigione, non vediamo l’ora di rivederlo all’opera in nuovi progetti.
- via japantoday.com