Il fondatore di Silk Road, piattaforma online per l’acquisto di tutto quello che non è legale, Ross Ulbricht è stato dichiarato colpevole da una giuria di suoi pari.
La sentenza definitiva verrà comunicata il prossimo 15 maggio, ma visti i capi d’accusa, un ergastolo non glielo toglie nessuno.
Una condanna e una prospettiva che l’avvocato del responsabile di Silk Road, Joshua Dratel, ha definito «molto deludente». Dratel durante il processo, durato tre settimane, ha sostenuto che l’ingegnere trentenne di San Francisco non era il leader dell’operazione. Inoltre non ha mai ricevuto ragionevoli offerte di patteggiamento che gli offrissero una via d’uscita.
I federali festeggiano quindi il loro impegno di una stretta sul crimine cibernetico. Il sito di Silk Road è stato sequestrato e chiuso ad ottobre del 2013, dopo una attività di circa tre anni. L’accesso era obbligato via Tor ed i pagamenti unicamente via bitcoin.
Ulbricht usava il nickname di Dread Pirate Roberts (personaggio immaginario del romanzo La principessa sposa di William Goldman) e per proteggere la segretezza del sito è ricorso a minacce di morte contro chiunque volesse fare spiate sulla sua via della seta.