Mentre ero in ferie in Trentino questa estate ho approfittato per visitare il nuovissimo Museo delle Scienze di Trento, il MUSE.
Come vedremo, il MuSe costituisce un bellissimo esempio di come si può costruire un museo interattivo, al passo coi tempi, eco-sostenibile e, soprattutto, molto interessante da visitare.
Il progetto di un nuovo museo delle scienze nasce in seno al “vecchio” Museo tridentino di scienze naturali di Trento: durante gli anni novanta e duemila sono tante le attività e mostre curate dal museo e altrettanto numerose sono le strutture dislocate sul territorio della provincia di Trento “inglobate” nella sua attività.
Serviva un luogo nuovo, più grande e ricettivo, un grande nuovo centro per le attività e le mostre permanenti e temporanee: serviva il MUSE.
Nel 2006 la Provincia autonoma di Trento autorizza il progetto di una nuova sede che viene costruita nell’ambito di un più ampio progetto di riqualificazione urbana dell’area industriale dismessa dove sorgevano gli stabilimenti Michelin di Trento.
La progettazione della nuova sede viene affidata al Renzo Piano Building Workshop (che cura anche gli allestimenti) e il risultato è una grande struttura polivalente che ospita gli uffici del personale del museo e dei ricercatori (più di 80 persone lavorano al MUSE, numero che raddoppia considerando i pilot/coach full time o a chiamata), un percorso espositivo dislocato in sei diversi piani, una enorme serra tropicale montana, uno shop, un bar e un grande parcheggio interrato.
Il caratteristico profilo della struttura ricorda l’andamento frastagliato delle montagne trentine e in particolare delle Dolomiti.
L’edificio è stato costruito seguendo tecniche volte ad assicurare il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale, cosa che gli è valsa il riconoscimento della certificazione LEED gold.
Dietro al MUSE sorge poi un intero quartiere residenziale, Le Albere, anch’esso disegnato da Renzo Piano.
Il 27 e 28 luglio 2013 la nuova sede viene inaugurata e il museo prende il nome di MuSe – Museo delle Scienze.
Il risultato è impressionante. Non solo si è creata una struttura bella (ma qui va a gusto) organizzatissima e sostenibile, ma la fila infinita alle casse dimostra come il MuSe sia anche una grande attrazione per il territorio, un luogo in cui scoprire ed imparare e divertirsi, per i più piccoli (come è normale in un museo delle scienze) ma anche per i più grandi.
Il percorso espositivo è diviso in sei diversi piani più la grande terrazza in cima all’edificio (i link portano al sito ufficiale per approfondire):
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Piano 4: Alte vette
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Piano 3: Natura alpina
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Piano 2: La lunga storia delle Dolomiti
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Piano 0: La scoperta inizia dai sensi
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Piano -1 e Serra Tropicale: Storia della vita
Oltre a tutto questo ben di Dio, ciclicamente vengono organizzate mostre temporanee dedicate agli argomenti più disparati, quando sono andato io ce n’era ad esempio una sul ciclo del legno davvero molto interessante:
- Wood – Legno, edilizia e tecnologia
(muse.it)
La cosa più impressionante è che i piani centrali dell’edificio si affacciano tutti sulla sua prima sala, creando quindi uno spazio verticale enorme che è stato allestito con decine di animali impagliati appesi in base alla quota alla quale vivono (o volano) cercando di mantenere quella metafora tra ciclo vitale e montagna che torna continuamente all’interno del museo.
Da ogni piano (tranne quello interrato e la terrazza ovviamente) è possibile quindi affacciarsi e avere un senso generale del percorso espositivo: l’effetto è davvero molto bello.
Il museo, come ogni museo della scienza che si rispetti, offre un allestimento moderno e altamente interattivo: ci sono sezioni dedicate ai più piccoli in cui vengono da una parte spiegati alcuni concetti fisici basilari e dall’altra si preme anche sulla coscienza spiegando concetti più astratti per un bambino come l’inquinamento, la deforestazione, l’importanza delle api nell’ecosistema e tanto altro.
Tra le tante belle iniziative segnalo con piacere anche quella di creare un Fab Lab aperto a tutti all’interno del museo dove sia studenti che appassionati possono vedere in funzione stampanti 3D, macchine a taglio laser e tanto altro. Figata.
Qui sopra la planimetria del piano terra del MUSE, dove potete vedere la grande area espositiva centrale con lo Science Center e il Maxi Ooh! dedicato ai più piccoli, il bar e lo shop sulla sinistra e la grande serra tropicale a destra.
Con una superficie di 600 metri quadrati la serra tropicale montana ricrea al MUSE un lembo della foresta pluviale dei Monti Udzungwa, un centro di diversità ed endemismo dell’Africa Tropicale Orientale in Tanzania. (via)
Unitevi a me in questa lunga gallery scattata con una GoPro dove vi accompagno per i diversi piani del MUSE e cerco di darvi un’idea del percorso espositivo:
Andatelo a visitare al più presto.
È impossibile descrivere in un solo articolo tutte le attività e particolarità del MuSe: posso solo consigliarvi caldamente di andare a visitarlo.
Trento è una bella città e nei dintorni ci sono tante altre belle realtà da visitare, non ero mai stato in Trentino e mi sono fatto le ferie tra Alto Garda e Trento, una zona che vi consiglio caldamente.
Trovate tutte le informazioni utili del caso sul sito ufficiale del MuSe.