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… il genoma.
Fino ad oggi si credeva che il genoma nucleare più piccolo fosse quello di [i][url=http://en.wikipedia.org/wiki/Encephalitozoon_cuniculi]Encephalitozoon cuniculi[/url][/i], fungo parassita spesso presente nei conigli che può risultare letale in pazienti umani immunocompromessi, grande appena 2,9 Mbp e 2000 geni (quello umano è 3,2 Gbp e 20-25 mila geni).

Ricercatori della Columbia hanno sequenziato il genoma di un parente stretto di quel fungo: [i]Encephalitozoon intestinalis[/i], parassita intestinale, trovando un genoma del 20% più piccolo: 2,3 Mbp.

Il genoma di [i]E.intestinalis[/i] è identico a quello di [i]E.cuniculi[/i] nel core, cioè nella parte essenziale per le funzioni vitali della cellula, ma alcuni geni evidentemente non essenziali sono stati tagliati.
Il problema delle dimensioni si risolve (semplificando all’estremo) in un equilibrio tra genoma piccolo (più facile da gestire e replicare, meno dispendio energetico) e grande (più geni, più funzioni).

Genomi molto piccoli sono molto interessanti perché ci danno un’idea di quali sono i geni essenziali per la vita. Confrontando i geni in più e in meno e rapportando queste differenze genomiche alle differenze fenotipiche si può anche risalire alla funzione di questi geni. E’ uno dei modi in cui molti organismi patogeni vengono studiati.

Fonte e immagine: [url=http://www.sciencedaily.com/releases/2010/09/100921101335.htm]SD[/url].
[url=http://www.ncbi.nlm.nih.gov/genomeprj/51607]NCBI[/url].