Anche le principesse devono trovare la loro strada, la vita non è una fiaba!
Anche se è difficile da ammettere gran parte dei legaioli hanno passato da un pezzo l’età della pubertà e si sono ormai trasformati in responsabili genitori. Molti di noi hanno quindi il gravoso compito di plasmare dei piccoli perversi polimorfi a nostra immagine e somiglianza.
Cosa c’è di meglio per introdurli al Nerdume (oltre alla trilogia originale di Star Wars e alla guida per preparare le birre come un monaco) di un bel fumetto italiano con principesse, draghi e film horror?
Otto storie che parlano di principesse. Dei loro sogni, dei loro obiettivi, dei loro amori, delle loro delusioni, dei loro errori, delle loro valutazioni giuste o sbagliate.
Di come si vedono allo specchio: belle o brutte, simpatiche o antipatiche, sicure di sé o indecise. Di come si pongono con chi hanno di fronte, sia la regina oppure la strega, un drago o uno spasimante, un avversario o un maestro. Di come, per mille ragioni diverse, tutte debbano allontanarsi dal castello e trovare il coraggio di affrontare il mondo.
Le otto storie di cui ho appena parlato sono intervallate da mini-storielle di due pagine che hanno la particolarità di essere mute.
Sono il viaggio del re alla ricerca della figlia che è scappata perché non poteva più soffrire le pressioni paterne. Questa storia trasversale “collega” tutto il libro, in quanto nel suo viaggio il re incontra i personaggi contenuti nelle storie che abbiamo letto (o che stiamo per leggere, in un gioco di anticipazioni e di intelligenza con il lettore).
Queste storie di collegamento sono differenti dal resto del libro, hanno un’attenzione particolare per le espressioni e gli ambienti, mentre nel resto del libro il focus è più sulla recitazione e la trama.
Una specie di esperimento di destrutturazione della trama e dei tempi narrativi classici del fumetto, in cui ho rivisto un po’ l’intramontabile Rat Man di Leo Ortolani.
Mentre leggevo ho notato che il libro contiene delle citazioni, degli ammiccamenti, dalla storia dell’arte e della musica. Gli autori hanno segnalato sulla pagina facebook del libro, che di settimana in settimana sveleranno le loro fonti di ispirazione in un gioco con i lettori.
Io personalmente ho riconosciuto Jimi Hendrix in un’orchestra al matrimonio della principessa, un Miles Davis come trombettiere reale, e un paio di baffi che mi sembrano appartenere a Frank Zappa.
Come si fa a non amarlo?
Il libro pesa mezzo chilo, è stampato in un formato un filo più piccolo dell’A4 in una carta patinata molto bella, classica della tunuè. Al termine del libro è stato aggiunto un breve tutorial che spiega come disegnare dei draghi ciccioni.
- Sito ufficiale – Facebook
- La principessa che amava i film Horror (amazon.it)