Nella Berlino della prima metà del ‘900, Max Wertheimer ed altri psicologi (tra cui Wolfgang Köhler e Kurt Koffka) portavano avanti i loro studi sulla percezione visiva umana, dando in seguito vita alla celeberrima Teoria della Gestalt.
Wertheimer, ceco ma non cieco, era convinto che il nostro cervello tende a raggruppare grandi quantità di informazioni seguendo precisi criteri.
Il termine tedesco Gestalt significa appunto “essenza” o “forma di un’entità completa”.
Le leggi principali
Come è già stato anticipato, la nostra mente raggruppa le informazioni fornitegli da gli occhi e legge insiemi di elementi separati come degli interi.
Per farlo, utilizza determinati criteri descritti nelle Leggi della Gestalt, accomunate tutte da un’ unica affermazione:
Il cervello lega solo elementi in stretta relazione tra loro.
La relazione, come vedremo, può essere determinata dal colore, dalla posizione, dalla forma o altre caratteristiche proprie della composizione di elementi.
Vediamo adesso le principali leggi della Gestalt:
1. Vicinanza
Gli elementi vengono uniti in forme con tanta maggior coesione quanto maggiore è la loro vicinanza.
Nell’ immagine possiamo percepire due quadrati (inesistenti) suddivisi a loro volta in tre gruppi ciascuno.
2. Somiglianza
Gli elementi vengono uniti con tanta maggior coesione quanto maggiore è la loro somiglianza (per colore, forma, dimensione…)
Il cervello identifica due gruppi principali ( i pallini chiari e quelli scuri) e divide in sei righe l’ immagine.
3. Destino Comune
Gli elementi con movimento uguale tra loro e differente da altri elementi vengono raggruppati.
Come possiamo vedere, appaiono un gruppo in primo piano ( le linee verticali) e uno in secondo piano ( la diagonale).
4. Continuità di Direzione
Sovrapponendo due elementi, le loro linee vengono unite secondo continuità di direzione.
Nell’ immagine compaiono quattro segmenti, ma noi ne identifichiamo automaticamente due.
5. Chiusura
Alcuni elementi non collegati tra loro possono essere interpretati come un’ unica figura.
Nonostante non appaiano realmente, noi vediamo due triangoli e tre cerchi.
6. Pregnanza
Più un elemento è semplice e stabile, più appare “d’impatto”.
Il primo quadrato ci sembra più “forte”, poiché sembra poggiare su un lato anziché su un vertice.
7. Esperienza Passata
Il cervello tende a creare forme già viste dove ci sono solo semplici linee separate o interrotte.
Vediamo chiaramente una “E“, poiché è una forma che conosciamo.
8. Figura-Sfondo
E’ il classico schema su cui si basano le illusioni ottiche. Una figura viene subito intesa come tale grazie ai suoi contorni, mentre tutto il resto è sfondo…
…poi però ci accorgiamo che anche lo sfondo può a sua volta essere figura.
Concludendo
Esistono altre leggi della Gestalt, qui sono elencate le principali. Spesso esse sono applicate nel mondo della grafica, al fine di rendere un’ immagine visivamente “leggera”, ma allo stesso tempo intrigante.
Spesso capita che in una sola figura si possano trovare più leggi della Gestalt contemporaneamente, perché non esiste una suddivisione precisa delle varie regole.
Spesso Chiusura ed Esperienza Passata hanno un confine incerto, poiché la Teoria Gestaltiana prevede la concatenazione di più leggi insieme.
Alcune persone affermano che questi princìpi influenzino anche il nostro modo di vestire, spostarci e vivere in generale, ma non ci sono prove a riguardo.
Ringrazio tutti i Nerd-lettori che hanno letto il mio articolo e lascio loro alcuni link per approfondire:
- Psicologia della Gestalt (wikipedia.it)
- Max Wertheimer (wikipedia.it)
- Gestalt e grafica (graphicdesign.spokanefalls.edu)
Immagini: Women in Skull di Tom French e All is Vanity di Charles Allan Gilbert.