Probabilmente qualcuno di voi conoscerà la cinese Xiaomi per la sua ottima ROM di Android che distribuisce gratuitamente da anni: MIUI.

Quello che forse non sapete è che Xiaomi negli ultimi due anni è diventato uno dei principali produttori di smartphone (e oltre) in Cina.

Grazie ad un filosofia aziendale incentrata su una incredibile combinazione di buon design, usabilità e bassi prezzi, Xiaomi sta riuscendo ad imporsi in quello che è tra i mercati più difficili al mondo per la telefonia e, soprattutto, il più grande in termini di numeri.

Alcuni di voi saranno riusciti ad esempio ad importare in Italia lo Xiaomi Mi-2, lo smartphone di Xiaomi dell’anno scorso: ogni anni infatti l’azienda cinese propone un solo smartphone in vendita, con sopra ovviamente preinstallata MIUI rom.

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In Cina è stato un successo incredibile: venduto unicamente online e nei (pochi) store monomarca di Xiaomi in giro per l’enorme paese asiatico, il Mi-2 è andato esaurito praticamente ogni settimana.

Xiaomi ha infatti adottato la politica di produrre pochi smartphone per volta, proponendoli a “batch” successivi sul suo store online: questo genera competizione tra i possibili acquirenti che si ritrovano ogni settimana a competere per i pochi pezzi disponibili online.

Chi ha già usato MIUI su un proprio smartphone android saprà già quanto è bella, facile, performante, usabile e personalizzabile.

Già più di due anni fa scrivevo:

 

In questi due anni MIUI è stata aggiornata pesantemente e la scorsa primavera è stata pubblicata la versione 5.0 della rom che aggiunge altre ciliegine su una torta già molto bella.

La particolarità di MIUI è il suo frequente aggiornamento, vengono rilasciati update ogni settimana, in base soprattutto alle richieste e feedback degli utenti:

Xiaomi ha saputo costruire una community di fan molto forte.
Xiaomi Mi-3

Ora, mettete insieme questa rom straordinaria con un hardware standard, uno smartphone rilasciato ogni anno, dal costo molto contenuto, le caratteristiche interessanti e un’estetica molto curata.

Ecco che gli smartphone di Xiaomi si fanno molto interessanti, non trovate?

Questa estate, ad una presentazione con migliaia di fans urlanti, Xiaomi ha presentato il suo nuovo smartphone Mi-3 e, novità, la sua prima smart tv con sopra MIUI.

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Lo Xiaomi Mi-3 ha caratteristiche da top di gamma, una costruzione molto bella, MIUI 5 preinstallata e viene venduto al prezzo di listino di 1999 Yuan, 250 euro.

 

Xiaomi-HongmiLo Xiaomi Hongmi, lo smartphone di fascia bassa, ha caratteristiche di tutto rispetto, è molto bello e viene venduto a 799 Yuam, 99 euro.

 

 

 

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La Xiaomi MiTV, una smart TV 3D da 47 pollici di tutto rispetto, disponibile in più colori, con telecomando semplificato e box incluso con una versione di MIUI progettata appositamente per l’uso su televisione, viene venduta a 2999 Yuan,  366 euro.

 

 

Sono poi in uscita o già usciti tutta una serie di accessori, dal set top box con supporto a MiraCast, AirPlay e DLNA a decine di altri prodotti, tutti molto curati esteticamente.

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Le cuffie Huosai offrono una qualità comparabile agli earbuds di Apple e sono vendute a 12€.

 

 

In generale Xiaomi sembra capitanata da un gruppo di nerd e hipster.

In generale Xiaomi sembra capitanata da un gruppo di nerd e hipster che lavorano insieme per portare a casa prodotti che sono sia molto “hip” che, al tempo stesso, molto interessanti da un punto di vista smanetto-tecnologico.

Una combinazione che raramente ho visto in altre aziende e si concretizza anche in piccolezze, come il kit ufficiale con lente macro/wide per il Mi-2 (venduto 7 euro):

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Purtroppo ancora tutto questo non ci riguarda, perché per ora i prodotti Xiaomi sono venduti unicamente in Cina e a Taiwan, dove l’azienda sta sperimentando le prime esportazioni.

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Tutto questo cambierà molto presto: per il 2014 è previsto l’arrivo in Europa e negli Stati Uniti e, per internazionalizzare il proprio team e guidare lo sbarco all’estero, è stato scelto niente meno che Hugo Barra, l’uomo immagine di Android che prima lavorava in Google, colui che ha presentato tutte le ultimi novità del robottino, oggi lavora in Xiaomi.

 

Lei Jun, Il CEO di Xiaomi, ha chiarito in un’intervista al New York Times:

We’re not just some cheap Chinese company making a cheap phone. We’re going to be a Fortune 500 company.

Il marchio è riuscito a catturare il proprio target naturale, studenti e geek, vendendo i propri prodotti unicamente online e praticamente a prezzo di costo.

Bin Lin chiarisce in un’intervista a All Things D:

We essentially price our phones at bill-of-materials.

Per riuscire a fare un utile con questa strategia Xiaomi vende i propri telefoni per un periodo molto più lungo (almeno 18 mesi) riuscendo così alla lunga, mantenendo il prezzo di vendita invariato, ad aumentare i profitti.

Ma questo ovviamente non basta. E allora da dove arrivano i profitti per Xiaomi?

The future of mobile internet is really about services

L’azienda ha concentrato i propri sforzi sul lato software del prodotto: con MIUI ha creato una vera e propria piattaforma basata su Android, dove gli utenti possono scaricare nuove skin per il loro telefono, ma anche utilizzare tutti i servizi online offerti da Xiaomi e preinstallati sui propri telefoni.

Insomma, se vi sembrava che Xiaomi volesse imitare Apple, ecco che ora sembra molto più simile a Google, non trovate?

Puntare sui servizi, realizzando una piattaforma integrata e facile da usare, che gira su hardware ben realizzato, attraente e venduto al prezzo di costo dei materiali… non suona male affatto.

MiCloud

Ad esempio, MiCloud, il servizio offerto da Xiaomi con i propri smartphone che permette il sync e gestione sul cloud dei propri file, immagini, dati, localizzazione del telefono, ecc… è una delle tante chicche integrate in MIUI e già offerte in Cina.

Xiaomi sta costruendo una propria piattaforma su Android, come ha fatto Amazon, ma, per ora, rilasciando una ROM in cui è ancora possibile trovare il Play Store ufficiale e avere quindi il meglio dei due mondi.

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Guardatevi il video della presentazione di Mi-3 e Mi-TV pubblicato oggi e capirete la passione e l’impegno che questa azienda sta mettendo nella realizzazione dei suoi prodotti.

Il prossimo anno finalmente potremo smettere di pensare a come importare questi telefoni e cominciare a guardare online su store europei quanto costano e cosa offrono in più o in meno dei loro più “blasonati” concorrenti.

Cosa ne pensate? Avete già prodotti Xiaomi importati? Programmate di comprarne uno a breve? chi di voi comprerebbe il loro smartphone o la loro tv se fossero venduti in Italia a prezzi simili a quelli cinesi?