L’altro giorno, mentre stavo cercando… uhm… ehm… informazioni… mi sono imbattuto in un’interessante articolo sulla sexeconomia dell’hacking.

Ora l’economia dell’hacking è un campo molto interessante, gli hacker non sono più i misteriosi cavalieri della rete pronti a violare le banche dati del Sistema in nome del libero pensiero.
O meglio, pochi di loro lo sono.

La maggior parte si limita a infettare quanti più computer riesce e poi vendere queste botnet a prezzi stracciati ad altri operatori che le usano di solito per spammare.

 

 

Webcam Hacking

Chi di noi ha avuto una relazione a distanza per qualche motivo sa che le webcam sono una roba molto simpatica.
Poter vedere l’altra persona mentre gli parli assieme è un valore aggiunto incredibile e non è raro concedersi anche delle pose un po’ più “intime”.

Le webcam però sono anche un buon bersaglio per gli hacker.
La manfrina è sempre la solita: l’utente è stupido e clicca ovunque senza porsi domande.

Anche in questo caso, al di là di rari ex fidanzati/e gelosi/e il mercato è in mano a bande di simil-hacker che infettano i pc delle vittime e poi vendono i pc infettati al mercato nero.

La vera sorpresa è sapere quanto vale una connessione a una webcam crackata.
In realtà costa parecchi soldi: 1$.
Per un 1$ ossia per 75 centesimi di euro, potete comprarvi una bella connessione alla webcam del computer di una ragazza.
Eh sì, perché sono le webcam dei pc posseduti da ragazze a essere venduti a tali prezzi incresciosi!
Se infatti siete più “open-minded” potete acquistare connessioni alle webcam di computer usati da uomini, queste ve le tirano dietro: per 1$ ne comprate 100.

Ovviamente le leggi della domanda e dell’offerta sono implacabili: ci sono molti più uomini a contendersi una risorsa scarsa (donne con pc e webcam) che uomini/donne a contendersi una risorsa comune (uomini con pc e webcam).
In realtà il ritorno economico di chi fa questi acquisti è più che altro la possibilità di ricattare poi la vittima più che il peeping spinto.

La cosa meno ovvia è quanto poco costa la nostra privacy, ma questo è colpa nostra: noi rendiamo vulnerabili i nostri computer, al punto che il costo di infettarne migliaia è talmente esiguo che il loro valore collassa.

L’altra cosa meno ovvia è quanto siano stupidi gli utenti:

Last year several MacBooks were compromised – the hacker would convince girls to take the computer into the shower by popping up an error message stating that the device’s internal sensors had to be cleaned by putting it “near hot steam for several minutes”.