In Russia, alcuni ragazzi stanno progettando un sistema di mappe integrato in un casco da moto, che consentirà di gestire la navigazione in modo semplice, immediato e soprattutto hands-free.
Negli ultimi mesi siamo stati bombardati da notizie, immagini e video dei Google Glass che in realtà sono molto distanti da questo progetto, ma hanno il comune obiettivo di creare una tecnologia dove l’uso delle mani non è necessario.
Il progetto russo, iniziato nel 2008, è composto da uno schermo flessibile totalmente trasparente con tecnologie Bluetooth, LTE, una batteria integrata, un microfono (forse anche un piccolo pannello solare per migliorare la durate in esercizio dell’interno sistema) e sarà interamente gestito dal sistema operativo Android.
- Realtà aumentata per una navigazione facile e user-friendly;
- Immagini chiare e sempre a fuoco;
- Le immagini vengono visualizzate a colori e in trasparenza sulla destra del visore, in modo analogo ai caschi degli F-35. Il tutto in sicurezza e senza distrarre l’attenzione;
- Dimensione del sistema solo leggermente più grande di una normale visiera;
- Due batterie da 3000 mAh;
- Microfono per controllo vocale;
- Due cuffie;
- Sensore di luminosità per adattare lo schermo alle condizioni di luce;
- Sensori per seguire i movimenti della testa e mantenere l’allineamento dell’immagine;
- Interfaccia minimalista basta su Android (non sarà possibile giocare e vedere filmati);
- Peso di 1,4 Kg.
LiveMap si trova ancora in una fase iniziale di progettazione, la strada per un’eventuale produzione in serie è ancora lunga, ma i ragazzi russi sono molto attivi e stanno facendo una buona campagna pubblicitaria per attirare investitori che credono nel progetto.
Di seguito la road map nelle intenzioni del gruppo di lavoro:
- Fine 2013: Ingegnerizzazione e realizzazioni di schede informative;
- Inizio 2014: Certificazioni in accordo con gli standard FCC e DOT;
- Metà 2014: Produzione del primo prototipo;
- Fine 2014: Lancio per il mercato USA e Canada;
- Natale 2014: Lancio per il mercato australiano e inglese.
Non vi sembra un po’ Ironman?