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Sine Requie è un gioco di ruolo horror italiano, scritto da Matteo Cortini e Leonardo Moretti e pubblicato nel 2003 nella sua prima edizione da Rose & Poison. La seconda ezione è stata prodotta da Asterion Press prende il nome di Sine Requie Anno XIII.
Vincitore del “Best of show” a Lucca Comics and Games edizione 2003 come Miglior Gioco Italiano, presenta la particolarità di utilizzare i tarocchi al posto dei dadi per la risoluzione delle azioni.
Una seconda edizione cartonata intitolata Sine Requie Anno XIII è stata pubblicata nel 2007 ad opera di Asterion Press e si è aggiudicata il “Best of show” come Migliore Gioco di Ruolo e il “GMM Award”, sempre come Miglior Gioco di Ruolo, nel 2008. Il primo modulo per Anno III, ovvero “Sanctum Imperium Anno XIII” si è aggiudicato il Side Award a Lucca Comics and Games 2008 come “Miglior profilo artistico”

[quote][b]Ambientazione[/b]
Il gioco è ambientato in un 1957 alternativo, a tredici anni da quello che viene ricordato come “Il Giorno del Giudizio”: il 6 giugno 1944, giorno in cui la storia dell’umanità cambiò per sempre.
Mentre infuriava la più feroce delle guerre, i Morti si rialzarono dalle loro tombe per divorare i vivi e farne scempio. Molti Stati non ebbero la forza di fronteggiare la violenza di quell’orrore e caddero, davanti all’insensata fame, di quelli che una volta erano esseri viventi. Solo pochi sopravvissuti resistettero in quelle desolate lande, dove la vita ha cambiato nome in incubo.
Queste terre, note come Terre Perdute, sono oramai deserti putrescenti, dove sparuti gruppi di donne e uomini arditi o sull’orlo della follia vivono alla giornata, in un territorio dove anche solo trovare dell’acqua o dei viveri può costare la vita, dove il suolo è graffiato dagli striscianti passi di orde di Morti e di altre orrende creature vomitate dall’inferno.
Altri Stati, resi forti dalla decisione di leader pronti a tutto, ebbero la forza di resistere, creando regimi totalitari dove i cittadini vivono in una condizione molto lontana da quella che si può chiamare un’esistenza felice.
Il Terzo Reich, arrogatosi la vittoria dal secondo conflitto mondiale, prese il nome di IV Reich. In questi territori governati dal regime nazista la vita è regolata da leggi ferree quanto crudeli e la libertà personale è soltanto un sogno. Le città cinte da mura sono nello stesso stato di dieci anni prima e niente sembra essere cambiato; la vita scorre quasi ignara dell’orrore che striscia fuori dai confini cittadini.
Soldati della Gestapo pattugliano le strade per mantenere l’ordine pubblico, instaurando un regime di terrore e sofferenza, plotoni di feroci SS deportano sempre più cittadini verso i Campi di Rieducazione, da dove nessuno fa mai ritorno, mentre nel nome di una nuova religione, sorta dalle ceneri di quella cristiana, le chiese vengono profanate e convertite in attesa del ritorno del nuovo Führer-Messia che guiderà nuovamente il Reich alla conquista globale.
In Italia, caduto il regime fascista, si impose una rigida teocrazia governata da Papa Leone XIV. Questo nuovo stato ha riportato la vita dei cittadini italiani al periodo medioevale: molti ritrovati della tecnica moderna sono stati aboliti o vengono utilizzati solo da pochi privilegiati, i territori italiani appaiono come luoghi anacronistici, dove accanto a vecchie automobili, sfilano processioni e roghi inquisitori, dove Templari in lucenti armature si affiancano ai Cacciatori di Morti, reduci della guerra mondiale, nella difesa della popolazione. Nello Stato Papale, il fervido fanatismo religioso, ha portato a una feroce lotta alle eresie e a tutto ciò che sia anti-papale.
La civiltà Russa riuscì a sopravvivere all’orrore ma solamente a prezzo di cambiamenti estremi. Sorsero così gigantesche città-alveare di metallo, immensi labirinti di torri e corridoi che ancora oggi si estendono dalle profondità della terra fino al cielo, mentre dalle infaticabili fabbriche nacquero le prime biomacchine, mostruosa avanguardia di una nuova umanità.
Questo è il regno di Z.A.R., dittatore inumano di una tecnocrazia che ha decretato la fine di concetti quali la famiglia, la religione, la pace e il riposo; neppure la luce del sole è più concessa ai cittadini schiavi del Calcolatore e i giorni hanno perso il loro valore e modificato la loro durata per sottostare ai ritmi ferrei e precisi di fabbriche sconfinate e inconcepibili.[/quote]

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