Chris Jordan è un artista americano di Seattle. È conosciuto soprattutto per essere uno degli artisti di punta del green movement d’oltreoceano.

Nella sua collezione più famosa “Running the Number: an American Self-Portrait” le opere sono enormi installazioni pensate come critica all’America dei consumi.

Chris Jordan prende degli oggetti semplici (sacchetti, stemmi di auto, lattine) e le combina per creare un’opera che rappresenta un paesaggio o un’immagine in contrasto con gli oggetti che ha usato per farla.

A questo aggiunge una breve spiegazione di cosa ha utilizzato e perché.

Caps Seraut

Caps Seurat, 2011

Caps Seurat, dettaglio

Così ad esempio in Caps Seraut abbiamo la ricostruzione della Grand Jatte di Seraut, dove l’idilliaca immagine naturale è ottenuta con 400.000 tappi di plastica ossia il numero di bottiglie di plastica consumate negli USA ogni minuto.

 

 

Cans Seraut

Cans Seurat, 2007

Cans Seurat, dettaglio

In Cans Seraut invece la stessa opera è fatta utilizzando 106.000 lattine di alluminio, il numero di lattine consumate negli States ogni 30 secondi.

Altre opere sono molto più crude come Dog and Cat Collars dove l’abbraccio tra Snoopy e Charlie Brown è ottenuto con 10.000 collari di cani e gatti, pari al numero medio di cani e gatti non voluti che ogni giorno vengono uccisi negli USA.

O Over the Moon, una luna formata da 29.000 carte di credito, pari al numero di americani che ha fatto bancarotta ogni giorno nel 2010.

Cliccando sulle immagini partirà uno zoom che arriva fino agli elementi costituenti dell’opera.
Tutte le opere di Chris Jordan sono visionabili sul suo sito.

Attraverso le sue opere riesce a dare l’idea di quanto consumi la nostra società, certe opere fanno davvero stare male (almeno, per me è così) e spingono a chiedersi quanto sia sostenibile questo modello di sviluppo.
Nonostante molte siano decisamente migliori la mia preferita resta questa.
E la vostra?