Educazione Siberiana è un film di Gabriele Salvadores, uscito il 28 Febbraio passato. Il film è un adattamento cinematografico del romanzo omonimo di Nicolai Lilin, scrittore russo nato nella regione della Transnistria, scritto direttamente in Italiano.

 

Il romanzo

Il romanzo vuole mostrare la comunità dei Criminali Onesti Siberiani, una società criminale simile per certi aspetti alla nostra mafia

Il romanzo, attraverso una versione romanzata dell’infanzia e dell’adolescenza di Lilin, vuole mostrare la comunità dei Criminali Onesti Siberiani, una società criminale simile per certi aspetti alla nostra mafia, ma più rigida, più austera, basata sull’adorazione della madonna e delle figure sacre, sull’onestà, sul rispetto di tutte le creature e soprattutto dei disabili, sul rifiuto del denaro e delle droghe e sull’odio per poliziotti, militari, politici e banchieri. Insomma, proprio dei criminali “per bene”.

Mentre il pubblico ha reagito molto positivamente all’uscita nelle librerie del romanzo (tanto che l’autore ha scritto altri tre libri sulla propria storia, ovvero Caduta Libera, che narra della sua esperienza nella prima guerra di Cecenia; Il Respiro del Buio, sul suo rientro in patria e le ripercussioni della guerra sulla sua vita e Storie sulla Pelle, nel quale parla del suo mestiere in Russia che continua anche oggi, il tatuatore) la critica ha mosso molti dubbi riguardo la veridicità del suo racconto, e in effetti è ben difficile dire dove finisca il vero e inizi il romanzo.

 

 

 

Il Film

Lo dirò subito, per chi avesse già letto il libro: il film è tutto meno che fedele al romanzo. Del libro viene conservato solo il fine, ovvero mostrare gli usi della comunità dei Criminali Onesti, ma la trama viene stravolta non poco perché rientri in uno schema più “classico”, più “tradizionale” per un film.

Il film è tutto meno che fedele al romanzo, eppure risulta più completo e godibile

Eppure, nonostante gli adattamenti della trama, anzi, grazie agli adattamenti, il film risulta più completo, più lineare, non una semplice successione di aneddoti senza un filo narrativo portante, perciò risulta più godibile rispetto al romanzo.

Magistrale l’interpretazione di John Malkovich che incarna il ruolo di Nonno Kuzya, precettore del piccolo Nicolai (Arnas Fedaravicius), mentre il compagno di infanzia Gagarin è interpretato da Vilius Tumalavicius.

Che dire, avete Salvadores, una storia davvero avvincente e un John Malkovich degno di encomio, cosa volete di più per essere spinti ad andare a vedere Educazione Siberiana.