Paranorman esce dal giovane studio Laika Entertainment, lo stesso che che qualche anno fa ha sfornato Coraline. Con questo film dimostra una capacità tecnica altissima, e apre a mio avviso un nuovo futuro al mondo dello stop motion.
Nuove tecniche e capacità di resa che nel giro di qualche anno potrebbe dare un peso a questa tecnica come non l’ha mai avuto. Dando origine ad un enciclopedia e ad un flusso di lavoro più definito e più simile a quello preciso e metodico dei film in grafica 3D.
Realizzazione
Due cose colpiscono dopo 5 minuti: l’espressività e le dinamiche. Per l’espressività dei visi sorprende la capacità che hanno di deformarsi come in un film d’animazione tradizionale: dalle sopracciglia di Norman che viaggiano sull’interità della fronte, alla bocca che si sposta e deforma rendendo in maniera molto precisa la recitazione.
Cosa in cui di solito i film in stopmotion peccano, data la difficoltà di deformare così tanto la plastilina in modo controllato.
Questo è stato possibile appunto grazie alla creazione di centinaia di facce dei personaggi con tutte le sequenze espressive da sostituire sul pupazzo di volta in volta.
Per quanto riguarda le dinamiche è fantastico come hanno reso gli oggetti molli, (come un cervello che viene pestato all’inizio del film), e i capelli si muovono con una naturalezza impressionante.
Anche nei materiali c’è stato uno studio molto accurato: la pelle ha quello che in grafica 3D si chiama “subsurface scattering”, ovvero la proprietà di alcuni materiali, come la pelle, di essere attraversati dalla luce. Lo si nota molto sulle orecchie e da un tocco di realismo in più.
Un’altra cosa curatissima sono le luci, il lighting delle scene è davvero impressionante a volte, molto curato e ben riuscito! Lo stopmotion in più permette di usare luci vere, perciò le scene illuminate solo dai fari di una macchina o dalla luce di un cellulare aquistano una forza tutta loro.
Cieli fantastici e con le tempestose nuvole magiche che cominciano ad apparire a un certo punto si sono proprio sbizzarriti!
Hanno scelto uno stile di modelli abbastanza deformi, si sono presi la briga di deformare anche i menù dei computer e dei cellulari! Peccato che in alcune scene un po’ più rapide i movimenti risultino un po’ scattosi.
Storia
La storia è carina e si lascia apprezzare. Prevedibile, questo sicuramente! Gli spettatori infatti spesso arrivano a scoprire alcune cose prima dei protagonisti. Però è ben sviluppata sulla tematica dell’essere diversi, da vedere non come cosa brutta, ma come dono.
Personaggi
Salvo il protagonista e l’amico, tutti gli altri personaggi hanno delle forme altamente caricaturali: in cima a tutti forse la madre di Norman, che ha la testa proprio deformata.
I caratteri sono molto caricaturali, ma non lasciati al caso. La scena all’inizio in cui Norman cammina per strada e non rivolge parola “ad anima viva” fa cogliere a pieno il suo disagio e isolamento.
Così come quando durante una recita il suo amico vestito da albero viene erroneamente additato come proclamatore di disgrazie non reagisce con fare stupito, ma incupendosi, mostrando il peso che anche lui porta per l’isolamento.
Gli altri personaggi restano in realtà abbastanza in superficie, ma com’è giusto che sia dato il carattere che gli hanno dato.
Conclusioni
In conclusione: un lavoro tecnicamente superbo su cui non c’è davvero nulla da dire. Una tecnica nuova che porta, con la maggior espressività, più profondità e aria nuova alla tecnica dello stopmotion.
La storia beverina e divertente è forse l’aspetto meno di punta dell’opera. Che, seppur positivo, porta a abbassare il voto finale di un film che (ripeto) trovo tecnicamente astronomico!
Video Recensione VRUFAICSss
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- ParaNorman (Wikipedia)