[image]https://leganerd.com/wp-content/uploads/LEGANERD_047175.jpg[/image]
La notizia è di un paio di giorni fà. Speravo qualcuno si sbattesse a scrivere un articolo in onore di uno degli uomini più cazzuti che hanno camminato su questa terra, ma, se sono qui che vi scrivo evidentemente così non è stato.
E così, 3 giorni fa, il 10 maggio all’onorevole età di 89 anni si è spento.
Shelby, prima di diventare un costruttore e preparatore faceva il pilota.
Vinse la 24 ore di Le Mans, fece un botto di record di velocità americani e internazionali e, come ciliegina sulla torta, nel 58′ e nel 59′ arrivò a correre anche in formula uno.
Purtroppo Carroll aveva un problema al cuore che lo tormentava già dall’infanzia e, a seguito di un peggioramento si vide costretto a ritirarsi dal mondo delle corse.
Giunto a questo punto, un uomo normale avrebbe arraffato tutti i soldi e si sarebbe ritirato a vita più tranquilla. Non lui.
Shelby aprì una scuola per piloti ed iniziò a costruire auto.
Iniziò così la collaborazione con Ford, che lo vide costruire la leggendaria Ford GT40 soprannominata “l’ammazza Ferrari” in quanto dopo vari screzi col reparto corse di maranello annunciò
[quote]Non mi interessa che la mia auto vinca, l’importante è che riesca a tenersi dietro le Ferrari[/quote]
Ci riuscì. Tra l’altro vinse anche la gara, ma non è importante.
Un paio di anni dopo comprò la licenza per per importare l’AC Ace della AC Motors, buttò via il motore 2.0 litri della bristol e schiaffò sotto il cofano un motore V8 ford da 2.6 cc, una bestia da 430 cv. Roba mica da riderci sopra neanche al giorno d’oggi, figurarsi nel 1966 quando venne commercializzata.
Nel 2004 dopo un periodo un po’ buio con Dodge, e dopo il fallimento del suo progetto totalmente indipendente causato dalla vendita di sole 240 unità della Shelby Series 1, Carroll torna alla ribalta.
Mentre tutti perdono tempo con le auto elettriche cercando di ridurre le emissioni, lui torna a collaborare con la Ford, il suo grande amore. Prende una Mustang e ci mette sotto il cofano un massiccio V8 5.4 con le testate della Ford Gt. Nasce così la Shelby Mustang GT500 che ho avuto anche la fortuna di guidare in un paio di occasioni.
Che vi piacciano o meno le muscle car americane non è importante… queste auto, hanno reso questo mondo un posto migliore. E se non migliore, lo hanno reso senz’altro un mondo più divertente.
Grazie Carroll.
[del]Ora vai in cielo ed insegna agli angeli come si monta un volumetrico sulle ali[/del]