In questo articolo andremo ad affrontare uno dei temi “caldi” dell’economia sopratutto in tempo di crisi: perchè certe persone hanno stipendi così spropositati rispetto al resto della popolazione? E’ giusto che sia così?
Anche questa volta cercherò di essere chiaro per chiunque, sacrificando un po’ la complessità, non me ne vogliano gli economisti.
[title]Primo, Secondo e Resto del Mondo[/title]
La domanda sopra era trabochetto: il giusto o l’ingiusto lo lasciamo ai filosofi, agli economisti interessa capire solo se è logico o meno che un sistema si comporti in un certo modo.
Iniziamo con una premessa, ognuno di noi è d’accordo nel dire che l’impegno e la bravura vadano premiati (la buona vecchia meritocrazia di cui si sente tanto parlare): se io fabbrico 100 mattoni al giorno è giusto che guadagni il doppio di chi produce 50 mattoni al giorno.
Invece se un calciatore di serie A guadagna 400 – 1000 volte un calciatore di serie D (invento non so quanto guadagnino veramente, è solo a fine di esempio) la cosa inizia a essere strana, anche perchè un calciatore di serie A non è 400 volte più bravo di uno di serie D, così come l’AD di una banca non è 1000 volte più capace di un dipendente medio sebbene guadagni 1000 volte il suo stipendio (qui sono più ferrato ;)).
Manteniamoci in ambito sportivo, se io vi chiedessi chi è il calciatore più bravo del mondo probabilmente mi rispondereste (invento) Zidane o Maradona, se io vi chiedessi chi è il secondo calciatore più bravo del mondo?
Bella domanda.
Ancora meglio, se vi chiedessi chi è il migliore golfista del mondo bene o male rispondereste Tiger Woods, ma chi è il secondo golfista più bravo del mondo?
Miglior motore di ricerca? Google! Secondo migliore?
Miglior musicista reggae? Bob Marley! Secondo migliore?
Questo esempio si può traslare in molti campi (arte, musica, automobilismo, editoria etc.) ossia ci sono dei campi in cui il primo guadagna in termini di fama e ricchezza un valore che non è linearmente legato alla sua bravura relativa, ma a qualcos’altro.
Ossia il miglior pilota del mondo guadagna 5 volte il secondo migliore, 10 volte il terzo e forse 100 volte il 10° è davvero 100 volte più bravo del 10°?
Ovviamente no, non è nemmeno 10 volte più bravo del secondo, nemmeno 2 volte, è molto probabile che sia appena appena più bravo o molto più probabilmente che abbia avuto un pochina più di fortuna, e magari in un tempo estremamente limitato.
Perchè quindi viene pagato così tanto?
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Mercati Twta e Allocazione della Domanda[/title]
Veniamo quindi al tema centrale, esistono dei mercati che seguono una logica particolare per l’allocazione della ricchezza, questi mercati seguono un modello di teoria dei giochi detto “Teoria del torneo” ipotizzato da Rosen nel 1981, questo modello prende anche nome di Twta (the winner takes all).
Rosen individua una serie di individui chiamati Superstar, ossia individui capaci di ottenere profitti straordinari per le loro capacità.
Nei mercati Twta ogni incremento delle proprie capacità è marginale a meno che questo non mi porti a diventare primo (o comunque a primeggiare), in quel caso ottengo un profitto molto alto, quindi la curva [capacità – profitto] non è una curva ma una serie di gradini cui gli ultimi che sono estremamente distanziati tra loro.
Tali mercati sono quindi caratterizzati da particolari leggi statistiche, ossia dalle leggi di potenza.
Sono quei mercati dove un numero ristretto di persone si accaparra tutti gli utili (ad esempio ogni anno il 2% autori si accaparra circa il 90% dei profitti editoriali, pensate ad esempio a J. K. Rowling o a quell’altra tizia di Twilight).
Perchè succede questo?
I parametri che identificano i mercati Twta sono: imperfetta sostituibilità, economie di scala e capacità misurabili relativamente.
L’imperfetta sostituibilità dell’individuo significa che l’individuo ha una capacità non solo non emulabile da un altro ma anche non raggiungibile aumentando semplicemente le persone che fanno il suo lavoro.
In questo caso conta poco che qualcuno si impegni più di me, che lavori anche il doppio di quello che lavoro io, semplicemente non può sorpassarmi in bravura (anche se il margine è scarso) e quindi io divento insostituibile o meglio, la domanda nei miei confronti diventa molto anelastica (ossia scarsamente influenzata dall’aumento di costo) e la mia sostituzione molto difficile.
[more]Ad esempio io sono un medico che fa trapianti di cuore, rispetto ai miei colleghi i miei interventi hanno un 10% in più di chance di riuscire.
Non è che avrò il 10% in più di pazienti, è probabile che tutti vogliano farsi curare da me, di conseguenza posso praticare dei prezzi molto alti per la mia capacità, non chiederò il 10% in più dei miei colleghi ma magari il 500% o anche di più e la domanda nei miei confronti rimarrà sempre uguale (anelastica), ovviamente oltre certe cifre anche la domanda inizierà a calare ma non in maniera lineare come se fossimo tutti bravi allo stesso modo.
Altro esempio.
Io sono un pilota di aerei molto capace, non posso venir sostituito da 3 – 4 o anche 5 piloti scarsi che lavorano tutti assieme, rimarrò comunque più bravo io per svolgere quel compito.[/more]
Con economie di scala si intende la possibilità di un ristretto numero di individui di servire un’amplissima domanda.
Questo è particolarmente vero nel campo dello spettacolo e dello sport: 22 giocatori in campo catalizzano l’attenzione di 20.000.000 di persone.
Mercati che si basano su tali premesse spingono perchè emergano pochi bravissimi in quanto, essendo data a ciascuno la possibilità di soddisfare totalmente la domanda, i pochi che riusciranno a primeggiare otterranno un vastissimo seguito.
[more]Esempio, se c’è un concerto degli U2 e uno dei B3 nella stessa data, e essendo che entrambe i concerti possono accogliere tutta la popolazione della città, le persone andranno al concerto di chi è più bravo, anche di poco, quindi 100.000 persone andranno a sentire gli U2 e magari 1000 a sentire i B3, ma questo non significa che gli U2 sono 100 volte migliori, solo un pochino migliori.[/more]
Con capacità misurabili relativamente intendiamo che è molto difficile (se non impossibile) dire chi è il più capace in termini assoluti, ma solo attraverso il confronto con gli altri che professano la stessa abilità.
Questo è particolarmente vero nel campo sportivo: il modo migliore per stabilire chi è il più bravo e fare una graduatoria in cui ognuno è più bravo di quello sotto perchè l’ha battuto in qualche incontro, con questa classifica si può riconoscere un primo con tutti i vantaggi sopra descritti.
[more]Ad esempio davvero Tiger Woods è il migliore golfista del mondo?
E con del mondo intendo di ogni tempo?
Molto probabilmente no, ci sono stai golfisti del passato che magari sarebbero stati molto più bravi di lui, e ci sono golfisti oggi che potrebbero batterlo e che magari lo hanno sfidato ma in quel particolare match hanno avuto sfortuna.
Impossibile dirlo, meglio creare una classifica in cui a ogni scontro io possa dire senza errore chi è il migliore (ossia chi vince).[/more]
[title]Mercati Twta e Allocazione dell’Offerta[/title]
Ora che è un po’ più chiaro perchè la domanda si sbilancia molto a fronte di capacità solo marginalmente migliori, interroghiamoci sull’offerta.
Perchè le squadre di calcio pagano milioni di euri dei giocatori?
Potrebbero pagarli solo migliaia di euri, guadagnerebbero molto di più, non penso che gli appassionati rifuterebbero di guardare una partita se i loro beniamini fossero pagati un decimo o un centesimo di quello che vengono pagati, anzi li renderebbe forse più simpatici.
Bene questo succede perchè, in assenza di altissimi profitti, i detentori di abilità particolari non sarebbero incentivati a offrire le loro capacità.
Spiego meglio, per ogni persona che diventa “Superstar” migliaia, se non milioni, falliscono nell’impresa.
Abbiamo visto che i mercati Twta premiano solo il migliore, agli altri non va praticamente nulla, quindi imboccare questa strada è incredibilmente rischioso.
Ogni anno le case editrici scartano milioni di libri, cosa spinge i nuovi scrittori a provare a scriverli sapendo che le loro possibilità di successo sono praticamente 0?
Bhe li spinge la possibilità di accedere a un premio enormemente alto.
E’ lo stesso principio della lotteria: io scommetto su una probabilità ridicola perchè il premio che posso vincere è incredibilmente cospicuo.
Se io dicessi ai ragazzi che fanno calcio: ragazzi allenatevi duramente, tutti i giorni, rinunciando a tutto il resto!
Faticherete almeno il doppio di una persona normale, ecco io vi pago il doppio!
E’ molto probabile che sarei sfanculato rapidamente.
Ma se io dicessi: faticherete il doppio di una persona normale ma, se riuscirete, potreste essere pagati 5.000 volte una persona normale, bhe allora le cose cambiano e io ottengo l’offerta di abilità che mi serve.
Devo avere una motivazione molto alta per tentare una strada che quasi certamente mi porterà al fallimento e che inoltre, per molti aspetti, è solo regolata dalla fortuna.
[title]Conclusioni[/title]
Ho aperto questo articolo chiedendo se fosse logico che certe persone fossero pagate cifre mostruose: da un punto di vista economico si.
Può sembrare ingiusto, sopratutto in un epoca di crisi, ma è un meccanismo insito nell’economia di mercato liberista, se io non offrissi cifre così alte non avremo professionisti sopratutto nello sport e nello spettacolo.
Può magari aiutare considerare questo fatto: per ogni “Superstar” ci sono milioni di fallimenti.
Per ogni U2 ci sono milioni di ragazzini che suonano nei locali, per ogni Zidane ci sono milioni di ragazzi che militeranno nelle squadre di paese, per ogni Larry Page ci sono milioni di ragazzi che spendono anni interi a creare algoritmi di calcolo che nessuno userà mai.
Tutte queste persone ci mettono l’effort ossia l’impegno, il tempo, le capacità.
L’effort è una caratteristica che abbiamo tutti, ma che è molto limitata, limitata dal tempo delle nostre vite.
Se io gioco solo a calcio e poi non sfondo in serie A cosa farò nella vita? Probabilmente il disoccupato.
Solo la possibilità di un premio elevatissimo mi può spingere a provare, a impiegare il mio effort.
Quando vedete una boyband fare i milioni, un calciatore fare una vita bellissima o un pilota guidare auto da sogno dovete considerare che quelli sono i pochi che ce l’hanno fatta e che per ognuno di loro, sparpagliati per il mondo, ci sono milioni che hanno provato, speso tempo e denaro e ora hanno vite ordinarie.
E ci sono migliaia che hanno provato e ora sono dei falliti, sconfitti dalla vita.
Negli anni ’30 Celine scriveva a proposito colonie francesi “I neri vi lavorano sotto la minaccia del bastone, i bianchi per la speranza di arricchirsi.
I neri sono più furbi perchè prima o poi ci si stanca a menare bastonate, ma la speranza invece, quella è gratuita”, una buona descrizione dei mercati Twta anzitempo.
Si dice che lo starsystem sia un mondo spietato, non so se sia vero, però le leggi matematiche che lo sottendono, quelle lo sono di sicuro.
A disposizione nei commenti come al solito :)
Chiudo con un commento personale, è un IMHO totale e non aggiunge nulla alla comprensione all’articolo, essendo solo un IMHO lo metto sotto spoiler, così se non interessa lo scrollate.
[spoiler]La teoria dei tornei vale in molti più campi di quanto si possa supporre, la nostra economia è ormai quasi tutta regolata da leggi di potenza piuttosto che da distribuzioni normali.
Il che significa che in molti campi pochi ottengono tantissimo a scapito di troppi.
Quando sento (sentivo) persone come Steve Jobs o come Bill Gates dire che l’università non serve, che bisogna seguire il proprio cuore e che con l’inventiva si diventa ricchi, mi cadono davvero le braccia.
Quando sento il campione locale dire che arriva da un’infanzia disagiata ma che credendo nei propri sogni si arriva ovunque, o il rapper ormai ricco che invita i ragazzi a tentare la strada del successo come ha fatto lui non riesco a far altro che a pensare a tutti coloro che seguiranno il loro consiglio e un giorno ingrosseranno le file dei sotto-occupati, degli ultimi della società.
Quindi quando si idolatra il grande genio del momento bisognerebbe considerare che il suo successo è in massima parte fortuna, e quindi vale la pena fare una buona tara sugli aforismi fighetti che il milionario di turno propina.
Purtroppo invece sembra succedere sempre il contrario.
Le storie sono sempre quelle dei vincenti, nessuno intervista le migliaia di Bob che servono panini da McDonald ma che da giovani erano “una promessa del calcio”, “un’ottima band locale che farà strada”, “un ragazzo con idee chiare e un grande avvenire davanti”. [/spoiler]