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Il cimitero monumentale di Staglieno (qui il sito con tutte le info e bellissime immagini) è uno dei cimiteri monumentali più importanti d’Europa e si trova a Genova, a pochi minuti dal centro e dalla stazione Brignole.
Il cimitero è stato costruito a partire dal 1835 e si estende per 330.000 metri quadrati, tra lunghissime gallerie buie irte di tombe, il Pantheon, una chiesa cristiana, un tempio ebraico e innumerevoli campi e campetti per cristiani, protestanti ed ebrei sparsi per le colline.
Non è di certo il Pere-Lachaise o il Verano, ma vi riposano diverse personalità di rilievo: diversi eroi del Risorgimento (Mazzini, Bixio, Burlando, etc), Constance Lloyd (la moglie di Oscalr Wilde), il compositore della musica dell’Inno d’Italia Michele Novaro e contemporanei quali Fabrizio de Andrè, Fernanda Pivano, Edoardo Sanguineti.
Ma l’aspetto sicuramente più interessante sono le tantissime, impressionanti sculture funebri di stili diversi quali neoclassico, romantico, simbolismo, liberty e art-decò.
Tra le altre, quella della foto principale, fu scelta dai Joy Division per la copertina dell’LP Closer, mentre l’Angelo, opera di Giulio Monteverde (come la macabra danza tra la fanciulla e la morte che trovate nella gallery), è una delle statue più suggestive che abbia mai visto: il mix tra la sensualità della figura e lo sguardo freddo, indifferente, nella sua perfetta bellezza androgina, è qualcosa che colpisce.
Oppure la celebre statua di Caterina Campodonico, la venditrice ambulante di ghirlande di nocciole, che ha risparmiato per tutta la vita per farsi fare una tomba memorabile.
E c’è riuscita, la sua statua (peraltro notevole nella ricchezza dei dettagli) è tutt’ora nella parte nobile del cimitero, di fronte (ma in posizione più favorevole alla luce) ad un pingue e tronfio avvocato in frac.
Un riscatto sociale inutile e tardivo, ma imperituro.
Se avete un debole per il gotico e/o siete appassionati di fotografia troverete pane per i vostri denti.
Le foto della gallery le ho fatte col cellulare oggi che c’era una visita guidata promossa dal Festival della Scienza, per cui non scatenatevi con le critiche, non ne vale la pena.
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